GiovedìScienza, la fisica tra Italia e Cina: acceleratori di particelle, missioni spaziali e ricadute sociali

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I prossimi due appuntamenti della rassegna GiovedìScienza di Torino sono dedicati ai grandi temi della fisica.

Lunedì 18 Febbraio – LA FISICA TRA ITALIA E CINA. Acceleratori di particelle, missioni spaziali e ricadute sociali

In collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN

ore 17.45, Aula magna Cavallerizza Reale Università di Torino, Via Verdi 9

Negli ultimi anni la Cina ha mostrato un sempre più chiaro interesse, accompagnato da investimenti crescenti, verso la ricerca fondamentale. L’abbiamo visto in astronomia, con la costruzione del più grande radiotelescopio del mondo (500 metri di diametro) e lo vediamo nella fisica delle particelle elementari, sia con esperimenti agli acceleratori sia con rivelatori a bordo di missioni spaziali.

L’Italia, con l’INFN, è da sempre un riferimento per le collaborazioni scientifiche internazionali sul territorio cinese, collaborazioni che coinvolgono i più importanti laboratori di fisica del mondo. Tutta la scienza è globale, ma la fisica in modo ancora più profondo perché assorbe grandi risorse, con ricadute su tecnologie del futuro, economia e società.

A parlarne, sul palco di GiovedìScienza, due relatori: Fernando Ferroni, presidente dell’INFN che svolge anche attività di ricerca ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso con l’esperimento CUORE per lo studio dei neutrini, e Yifang Wang, direttore dell’Institute of High Energy Physics della Chinese Academy of Sciences che ha proposto l’idea di un grande acceleratore di particelle in Cina, Circular Electron-Positron Collider (CEPC).

Giovedì 21 febbraio – TUTTO È RELATIVO!  Come capire E=mc2 e afferrare i segreti della natura

In collaborazione con Ambasciata di Francia e Bollati Boringhieri Editore

ore 17.45, Aula magna Cavallerizza Reale Università di Torino, Via Verdi 9

È la formula più famosa di tutte e dice che l’umanità ha svelato uno straordinario segreto della natura: un collegamento profondo tra materia ed energia. Questa conoscenza potrebbe essere la chiave per sostenere le nostre civiltà in modo duraturo e persino per raggiungere un giorno pianeti in orbita attorno a stelle lontane, con astronavi capaci di viaggiare abbastanza velocemente da ridurre le distanze e la durata dei viaggi, tanto da portare esseri umani su nuovi mondi nell’arco di una vita. Ma ancora più stupefacente di tutto ciò, forse, è l’uomo che questa formula concepì: Albert Einstein. Christophe Galfard ha ottenuto il Ph.D. in Fisica teorica alla Cambridge University, dove dal 2000 al 2006 ha collaborato con Stephen Hawking allo studio del cosiddetto paradosso dell’informazione del buco nero. Con “L’universo a portata di mano” (Bollati Boringhieri, 2016) ha ottenuto il premio per il miglior libro di scienza in Francia. E’ autore di “Espace”, spettacolo originale, pirotecnico e in 3D dedicato all’universo, che si è tenuto alla Défense di Parigi nel 2013 davanti a oltre 60.000 persone.

GiovedìScienza è l’appuntamento dedicato alla scienza raccontata dal vivo dai suoi protagonisti e che da più di trent’anni coinvolge migliaia di persone per riflettere insieme sulle più attuali tematiche scientifiche. Una delle rassegne più importanti e longeve in Europa dedicate alla divulgazione scientifica.

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