Sono 7500 gli abitanti di Aviano (Pordenone) costretti a rifornirsi di acqua potabile tramite undici cisterne installate dalla societa’ di gestione idrica Hydrogea e dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. L’acqua che arriva nelle abitazioni, alcuni casi segnalati gia’ l’11 gennaio, non risponde ai requisiti di sapore e odore, pertanto e’ stata dichiarata non potabile dal Comune.
Lo fa sapere in una nota il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, precisando che particolare attenzione e’ stata rivolta a rifornire il Cro di Aviano, la casa di riposo e l’istituto alberghiero, e nelle prossime ore saranno assicurati gli asili nido e il centro disabili. “Stiamo fronteggiando l’emergenza- evidenzia Riccardi- e valutando le diverse cause che hanno provocato questa situazione. Gia’ verificato, comunque, che il problema e’ esclusivamente organolettico poiche’ l’acqua non presenta alcuna alterazione chimica”.
Puo’ quindi essere per lavarsi e negli allevamenti per l’abbeveramento degli animali. La causa piu’ plausibile sembra riconducibile al maltempo di fine ottobre e ai depositi di legname abbattuto che si e’ ammassato sul lago e sul bacino idrico della diga di Barcis e di Ravedis da cui viene captata l’acqua dell’acquedotto e dove il livello e’ attualmente molto basso. Il cattivo odore e sapore sarebbe quindi determinato dalla reazione di una sostanza organica a contatto con il cloro con cui l’acqua viene trattata a fini della potabilita’. L’acqua, conclude Riccardi, risulta in ogni caso batteriologicamente inalterata anche se i disagi potrebbero protrarsi per qualche mese.