In Siberia cade “neve nera” dal cielo ed è tossica: ecco cosa sta succedendo [FOTO e VIDEO]

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    orlovprklife/The Siberian Times
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Nel mese di gennaio, il vortice polare ha lasciato ampie fasce del Nord America coperte di uno brillante manto di neve bianca e ghiaccio. Tutt’altro che incantevole, invece, l’aspetto che in questi giorni sta assumendo la neve in Siberia: il manto di un’inquietante neve nera ha coperto diverse città nella regione siberiana di Kuzbass, che ospita 2,6 milioni di persone e che è una delle più grandi miniere di carbone del mondo. L’economia e l’identità dell’area sono così dominate dal carbone che il Krasnaya Gorka, un museo sull’estrazione del carbone, è considerato una delle maggiori attrazioni dell’area.

Nonostante le ricche risorse dell’area abbiano fornito ai residenti molte prospettive di lavoro, sono anche un’importante causa di inquinamento. Secondo The Guardian e The Siberian Times, infatti, la neve è contaminata dalla tossica polvere di carbone che è stata rilasciata nell’aria da pozzi di carbone aperti e da fabbriche gestite in maniera inadeguata nell’area. La tetra neve scura ha ricoperto le città di Prokopyevsk, Kiselyovsk e Leninsk. Un ufficiale della centrale a carbone ha dichiarato ai media locali che lo scudo che avrebbe dovuto impedire la fuga della polvere di carbone ha avuto un malfunzionamento. Andrei Panov, vicegovernatore della regione del Kemerovo, ritiene responsabili anche le caldaie a carbone, le emissioni delle auto e altre centrali a carbone. Le autorità stanno valutando se intraprendere un processo penale per inquinamento.

È più difficile trovare neve bianca che neve nera in inverno. C’è sempre molta polvere di carbone nell’aria. Quando cade la neve, diventa visibile. Non si riesce a vederla nel resto dell’anno, ma è ancora lì”, ha dichiarato Vladimir Slivyak, membro del gruppo ambientalista non-profit Ecodefense. La neve nera nell’area, che potete vedere nei video in fondo e nelle immagini contenute nella gallery a corredo dell’articolo, è una caratteristica frequente dell’inverno e i tentativi di attenuazione scarseggiano. Per esempio, nel dicembre 2018, le autorità regionali sono state accusate di cercare di nascondere la neve nera tossica dipingendola letteralmente con pigmenti bianchi, secondo quanto riportato da Moscow Times.

Le scene inquietanti hanno portato molti residenti a inondare i social network di foto e video delle strade, delle auto, dei campi, degli edifici coperti dallo spesso manto scuro. Un residente ha scritto: “È così la neve all’inferno?”. Un’altra foto mostra una parola in russo scritta nella neve scura che significa “Aiutateci”. Qualcun altro ha commentato con: “Il futuro dei nostri figli è terrificante”.

Kuzbass è una delle più grandi miniere di carbone nel mondo, estendendosi per oltre 26.000km². Una relazione di Ecodefense del 2015 ha svelato che i cittadini di Kuzbass hanno un’aspettativa di vita media di 3-4 anni più bassa rispetto alla media nazionale russa e hanno quasi il doppio del rischio di contrarre la tubercolosi e disturbi mentali infantili. Secondo The Guardian, diversi gruppi britannici hanno proposto di boicottare il carbone di Kuzbass fino a quando la regione non metterà in pratica maggiori protezioni ambientali. Un residente ha commentato: “Il governo vieta di fumare in pubblico. Ma lascia che respiriamo polvere di carbone tutti insieme e la lascia risiedere nei nostri polmoni”. “Nessun sistema di filtraggio, tutti i rifiuti, la polvere e lo sporco rimangono nell’area. I nostri bambini e noi li respiriamo. È proprio un incubo”, sono le parole di altri residenti. Rimane il fatto che non esiste un modo per rendere l’uso del carbone più ecologico. Anche se nella nostra parte del mondo non cade neve nera al suolo, l’anidride carbonica rilasciata dalla centrale a carbone rimane la causa principale dei cambiamenti climatici.

La Siberia, che sarebbe il Paese più grande del mondo se fosse una nazione, non è nuova a disastri ambientali a dir poco bizzarri. Nel luglio 2018, una città industriale siberiana è stata inzuppata da una “pioggia rosso sangue” quando rifiuti industriali depositati impropriamente sono stati raggiunti da una tempesta. Alla fine dello stesso mese, un misterioso muro di polvere ha oscurato il sole per 3 ore in Jacuzia, regione che contiene alcune delle città più fredde del mondo. Ma tutto questo non avviene solo in Russia. Per esempio, sempre nel 2019 anche Temirtau, regione del Kazakistan centrale dove si estrae il ferro, è stata ricoperta da neve nera.

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