Il 15 Febbraio si ricorda San Faustino, il protettore dei single: ma perché è ritenuto tale? Nonostante spesso il motivo venga fatto risalire all’origine del nome “Faustino”, che in latino significa “fortunato” (quindi propizio per chi cerca l’anima gemella) in realtà, semplicemente, il 15 Febbraio viene considerata la “Festa dei Single” perché segue la “Festa degli Innamorati” per eccellenza, San Valentino.
E’ verosimile che il Santo sia diventato protettore dei single solo per la sua posizione sul calendario, pronto per essere acciuffato dal mercato. Forse, tra Giovita e Faustino, si è scelto quest’ultimo perché fa rima con Valentino, sottolineando la contrapposizione tra giorno degli innamorati e giorni dei single.
Chi è San Faustino
Fu l’imperatore a chiedere personalmente il sacrificio al dio Sole ma i due ne danneggiarono, addirittura la statua. L’imperatore, allora, ordinò che venissero dati in pasto alle belve del circo ma le bestie si accovacciarono mansuete ai piedi dei due giovani tanto che Faustino, approfittando di quel momento, chiese la conversione degli spettatori tra cui Afra, moglie del governatore Italico, che conobbe martirio e santità. Quando a convertirsi fu il ministro del palazzo imperiale nonché comandate della corte pretoria Calocero, l’imperatore ordinò che Faustino e Giovita venissero scorticati vivi e messi al rogo ma le fiamme non sfiorarono nemmeno le loro vesti. I due furono condotti in carcere a Milano, torturati e col supplizio dell’eculeo. Trasferiti poi a Roma, vennero portati al Colosseo, dove le belve si ammansirono nuovamente ai loro piedi.
Faustino e Giovita furono sepolti nel vicino cimitero di San Latino, dove venne costruita la Chiesa di San Faustino ad sanguinem, poi Sant’Afra, oggi Sant’Angela Merici. Le reliquie sono tutt’oggi conservate nella basilica dedicata ai due martiri, molto venerati anche dai Longobardi che ne portarono il culto a Viterbo. Nei pressi di Porta Bruciata, in Via Musei, sorge la piccola chiesa di San Faustino in riposo, eretta nel XII secolo, come luogo votivo dove le spoglie dei due Santi sostarono durante la traslazione, trasudando sangue.