Sanità: il calo del numero dei medici di famiglia riduce l’aspettativa di vita

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La carenza di medici di famiglia è sotto i riflettori in Italia un giorno sì e un giorno no: anche la popolazione in camice invecchia e le proiezioni sui pensionati in uscita dalla professione spaventano soprattutto se si pensa alla difficoltà di garantire un turnover. Ma il problema è sentito a ogni latitudine e a prevalere alla fine sono perlopiù ragionamenti di tipo economico, quando si programma il fabbisogno territoriale di questa categoria di camici bianchi.

Oggi, però, a fare la differenza potrebbe essere un’informazione in più, un fattore aggiuntivo da considerare: un nuovo studio scientifico dimostra infatti che il calo del numero di medici di famiglia pro capite è legato a una minore aspettativa di vita. La ricerca, condotta negli Usa dalla Stanford University, è pubblicata su ‘Jama Internal Medicine’ ed è rimbalzata Oltreoceano, citata fra gli altri dalla testata britannica ‘Independent’, a riprova di quanto il problema della carenza di medici di famiglia sia senza confini.

Gli autori hanno analizzato i cambiamenti di popolazione tra il 2005 e il 2015 e mostrano inoltre come in un’area la presenza del medico generico abbia un impatto maggiore sull’aspettativa di vita rispetto a quello esercitato da altri medici specialisti. Lo studio statunitense, dunque, lancia un allarme sul ‘restringimento’ della compagine di questi camici bianchi.

I ricercatori hanno osservato che le aree con più medici di medicina generale guadagnano più di un mese di aspettativa di vita, dato superiore a quello registrato con un’equivalente espansione numerica di cardiologi o altri specialisti.

Il risultato dello studio viene considerato dagli esperti significativo perché il numero di camici dediti alle cure primarie è rimasto indietro rispetto ai livelli di popolazione e ai bisogni di pazienti, in particolare nelle aree rurali e in quelle più povere. Nel dettaglio gli autori della ricerca rilevano che, per ogni ‘pacchetto’ di 10 medici di famiglia in più per 100 mila abitanti, l’aspettativa media di vita aumenta di 51,5 giorni nelle aree più coperte.

Gli Stati con più specialisti ospedalieri, invece, mostrano un aumento medio di soli 19,2 giorni per ogni 10 camici aggiuntivi su 100 mila abitanti. “Una maggiore offerta di cure primarie è stata associata a una minore mortalità, il che suggerisce – concludono gli autori – che le diminuzioni osservate sui ‘family doctors’ potrebbero avere conseguenze importanti per la Salute della popolazione”.

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