Trapianti: trend positivo ma Italia divisa

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Nel 2018 scende il numero di trapianti e delle donazioni d’organo, ma il trend degli ultimi anni rimane “molto positivo e il dato dello scorso anno sull’attività complessiva di donazione è il secondo migliore di sempre“. È quanto emerge dal rapporto 2018 del Centro nazionale trapianti (Cnt), presentato oggi al ministero della Salute. Le liste d’attesa calano per il terzo anno consecutivo e le dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi sono quasi raddoppiate.
Lo scorso anno “ci sono stati 1.680 donatori (tra deceduti e viventi) con una flessione di 83 unità rispetto al 2017 ma ben al di sopra della media degli ultimi 5 anni – evidenza il report – il trend 2014-2018 è in decisa ascesa con una crescita delle donazioni pari al 24,4%“. Complessivamente i trapianti effettuati nel 2018 sono stati 3.718, di cui 3.407 da donatori deceduti e 311 da viventi. “Anche in questo caso si tratta del secondo miglior risultato mai registrato, un dato in calo rispetto al 2017 – evidenza il documento – ma che consolida il trend in crescita degli ultimi 5 anni (+20,4%)“. Nel dettaglio, sono stati effettuati 2.117 trapianti di rene (di cui 287 da vivente), 1.245 di fegato (86 da viventi), 233 di cuore, 143 di polmone e 41 di pancreas.
Ci sono criticità del Ssn che ti ripercuotono sull’attività di trapianti – ha spiegato Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt – i volumi di attività nelle regioni centro-settentrionali sono ancora molto superiori a quelli del Sud“. Nel 2018 la Toscana si è confermata la regione con il maggior numero di donatori utilizzati per milione di abitanti (46,8), uno dei dati migliori tra tutte le regioni Ue. L’ospedale Molinette di Torino è la struttura dove si svolgono più trapianti in Italia. Segue Padova, Pisa e Bologna. In coda Cosenza, Napoli-Monaldi e Catania.
Il report del Centro nazionale trapianti sottolinea come il consolidamento dell’attività di donazione e trapianto è confermato “dal calo delle liste d’attesa: i pazienti che al 31 dicembre scorso aspettavano un trapianto erano 8.713 contro gli 8.743 di 12 mesi prima. Si tratta della terza diminuzione consecutiva”. A trainare il calo è soprattutto la lista d’attesa per il trapianto di rene, “che nell’ultimo anno è scesa da 6.683 a 6.545 (-2,1%), con una diminuzione del 5,9% nell’ultimo triennio“, rimarca il rapporto. Estremamente positivi anche gli indici di qualità dei trapianti: ad esempio la sopravvivenza dei trapiantati di rene a un anno dall’intervento è del 97,3% e il 93% torna al lavoro dopo l’operazione o è in condizione di farlo.
Per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà alla donazione di organi, la rete nazionale trapianti “non ne ha mai raccolte tante come nel 2018. Al 31 dicembre scorso le dichiarazioni registrate erano quasi 4 milioni e mezzo, ovvero oltre 1,9 milioni in più rispetto al 2017: un aumento del 76,15%“, osserva il report. Tra i cittadini che hanno comunicato la loro volontà, l’81,2% ha espresso il proprio consenso, mentre il 18,9% ha notificato un’opposizione. “A trainare la crescita delle dichiarazioni è il raddoppio dei Comuni nei quali è possibile registrare la propria volontà in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità – evidenziano gli esperti del Cnt – a oggi il servizio è attivo in 5.598 municipi italiani (il 69,9% del totale)“. In crescita netta l’attività di donazione a cuore fermo, una delle sfide principali in cui è impegnata la Rete nazionale trapianti: gli accertamenti con criteri cardiaci eseguiti sono stati 73 (+32,7% rispetto al 2017) mentre i trapianti effettuati sono saliti da 32 a 47 (+46,9%). Per quanto riguarda i dati preliminari sui tessuti, il numero dei trapianti effettuati nel 2018 è stato di 16.468, in lieve calo rispetto al 2017 (-1,4%), a fronte di 13.482 donazioni effettuate.

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