I no-vax sempre più estremi, sempre più improbabili e improponibili. A Trento, forse, hanno toccato il fondo della pateticità. Come tutti gli estremisti a priori, anche i gruppi contrari ai vaccini rasentano a volte il ridicolo, e anche se volessimo trovare delle ragioni nelle loro teorie, alcune propagande non fanno altro che allontanare sempre di più dalle loro idee una larga fascia di popolazione. Ma questa volta hanno raschiato quel fondo: hanno dato uno schiaffo morale alla storia e a migliaia di bambini morti nei campi di concentramento nazisti. A presentare il triste teatrino è una campagna itinerante ‘avvistata’ e documentata con fotografie in diversi luoghi della città. «La storia si ripete» recita il cartellone che riporta due foto: in una c’è una bambina non vaccinata girata di spalle, nell’altra una ‘finta’ bambina ebrea in un campo di sterminio. «La teoria della superiorità della razza ariana giustifica le esclusioni scolastiche» si legge, e ancora «la teoria dell’immunità di gregge vaccinale umana giustifica le esclusioni scolastiche».
Qual è il senso? Semplice: i bambini rimasti vittime dei campi di concentramento vengono paragonati a quelli esclusi dalle scuole perché non vaccinati. A realizzare il vergognoso cartellone è stato “sIamo». La bambina della foto, quella che dovrebbe una vittima ebrea dell’Olocausto, è in realtà polacca e fu effettivamente deportata ad Auschwitz: basta fare una semplice ricerca in rete per scoprire che si tratta di una delle foto più diffuse di quel periodo. La piccola, che aveva solo 14 anni all’epoca delle deportazione, si chiama Czeslawa Kwoka, e fu marchiato con il numero 26947, entrando nel campo con un triangolo rosso, ovvero quello dedicato ai prigionieri politici.
In merito è intervenuto anche Alessandro Bertoldi, presidente di Alleanza per Israele, il quale ha dichiarato che si tratta di “quanto di più offensivo nei confronti delle vittime della Shoah sia mai stato propagandato negli ultimi anni“. E mentre il gruppo no-vax “sIamo“, sulla propria pagina Facebook, dichiara “Siamo per la libertà di cura“, alcuni consiglieri comunali di Trento si stanno muovendo per evitare che il camioncino itinerante possa ancora mostrare ai cittadini un paragone che sa quasi di bestemmia.