A distanza di due anni esatti dalla quando una valanga, il 18 gennaio 2017, travolse un hotel nel territorio del Comune di Farindola (Pescara) procurando la morte di 29 persone fra ospiti della struttura e personale dipendente, l’inchiesta della Procura di Pescara approda ad un nuovo risultato. Il Procuratore Capo Massimiliano Serpi e il Sostituto Andrea Papalia hanno firmato 25 richieste di rinvio a giudizio. Tra i destinatari del provvedimento sono stati confermati il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, l’ex Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e l’ex Prefetto di Pescara Francesco Provolo.
Al centro delle indagini sulla tragedia di Rigopiano portate avanti finora la mancata realizzazione della carta valanghe, ma anche le presunte inadempienze relative alla manutenzione e sgombro delle strade di accesso all’hotel e il tardivo allestimento del centro di coordinamento dei soccorsi. La vicenda giudiziaria ora passa al vaglio del Gup, che in sede di udienza preliminare dovrà pronunciarsi sulla richiesta della Procura. I reati ipotizzati dalla Procura, vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all’omicidio e lesioni colpose, all’abuso d’ufficio e al falso ideologico. Ad occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri forestali di Pescara.