“Non tutte le nostre storie finiscono bene,” spiega il WWF in una nota. “Vogliamo raccontarvi anche quelle che finiscono male perché è proprio da queste storie che scaturisce tutto il significato della nostra azione a favore della natura, dell’ambiente e degli esseri viventi che vivono in questo nostro straordinario pianeta, la nostra Madre Terra.
Eccola… brevemente raccontata da noi, attivisti di questa associazione, che l’abbiamo vissuta dal primo momento.
Non sono importanti i nomi e i cognomi… i protagonisti potrebbero essere soci qualunque del WWF!”
Questa è la storia di “Nevino”
Domenica 24 febbraio 2019 alle 11 circa un attivista volontario del WWF Sicilia Nord Occidentale riceve una chiamata allarmata da un amico: “Ho un barbagianni nel giardino, non vola sembra ferito che devo fare?“
“Ecco che da questo istante scatta tutta la potenza ambientalista del WWF, la catena di solidarietà, di passione e amore che fa di questa nostra associazione la perla delle associazioni ambientaliste, la più amata e forse la più conosciuta.
Il socio attivista che riceve la chiamata (siamo di domenica alle 11 del mattino) si mette a disposizione dell’amico e gli da i primi consigli per tutelare l’animale in difficoltà, quindi si mette in contatto con chi ne sa di più e nel giro di pochi minuti riesce ad organizzare il prelievo dello sventurato rapace notturno.
La sera precedente il vento fortissimo e il freddo inusuale per la zona dove vive il bel barbagianni, che da ora chiameremo NEVINO (aveva nevicato proprio la notte prima… vicino al mare…), ha sicuramente provocato un impatto tremendo da qualche parte che gli ha provocato una forte lesione ad un’ala, lacerando un punto cruciale e fratturando alcune ossa delle ali, quelle che danno la portanza per sollevarsi… è stremato NEVINO per la notte al freddo, per il dolore, per la mancanza di cibo…
Quando arriva il nostro attivista ha ancora voglia di sbattere le ali NEVINO, viene prelevato secondo il protocollo, inserito in una scatola di cartone per evitare che sbatti forte le ali per cercare di scappare come gli dice l’istinto… sono le 14… deve quindi essere organizzato il trasporto al Centro Regionale di Recupero della Fauna Selvatica di Ficuzza perché il rapace è troppo debilitato, non si può aspettare di portarlo il giorno dopo all’ufficio della forestale a Palermo… sta troppo male, l’ala presenta addirittura un foro che sembra una ferita da arma da fuoco…
Un’altro socio provvede ad avvisare il Centro di Ficuzza della LIPU che rimane in attesa dell’animale… il centro è in difficoltà economica, i finanziamenti regionali non ci sono mai per queste cose… per banalità invece ce ne sono a bizzeffe… tant’è anche il centro di Ficuzza apre le porte di domenica a qualsiasi animale in difficoltà !
Ma l’attivista deve andare a lavoro e chiede aiuto ad un’altra socia che lo prende in carico e gli da le prime amorevoli cure, lo accarezza, gli da qualche goccia d’acqua, un pezzetto di carne almeno per farlo restare sveglio… intanto si mette in contatto con un’altro socio che da la disponibilità a prelevarlo e trasferirlo al Centro di Ficuzza per provare a salvarlo.
Siamo alle 14:30 di domenica… forse qualcuno sta mangiando a quell’ora… ma la natura chiama… la voglia di salvare un essere vivente è più forte… quindi si parte ! Non c’è altro da fare che sperare che NEVINO tiri ancora per un paio di orette…
Ma come fanno così rapidamente a scambiarsi queste informazioni ? Beh… incredibile ma vero ! Grazie al Gruppo dei Soci creato con la chat di WhatsApp!
Nel gruppo si crea apprensione, si spera… si chiedono notizie… si inviano le foto di Nevino… forse qualcuno leggendo queste righe sta ridendo… che fessi… che bambini… giocano a salvare gli uccelli… si forse siamo bambini, forse siamo fessi, forse amiamo le piante e gli animali più dell’uomo stesso… pensate ciò che volete… ma ognuno di noi prima la pensava così… ma se si riuscisse a capire che da queste azioni dipende il futuro di ognuno di noi forse saremmo tutti più “Umani” !
Nevino dopo una corsa di 40 km non ce l’ha fatta… è arrivato a Ficuzza ma è morto… noi tutti, come una grande squadra, abbiamo fatto il possibile affinché questo non accadesse, ma siamo felici che le ultime ore di Nevino siano state contornate di amore non verso lui… ma verso il creato! E poi morire a Ficuzza il giorno dopo una nevicata in un’ambiente dove ancora la natura comanda sull’uomo… è come coronare la vita di uno dei rapaci più importanti del nostro ambiente, animali unici, bellissimi, all’apice delle catene alimentari!
Anna Maria, del Centro di Ficuzza ci elogia dicendo che va sempre fatto il tentativo, che Nevino comunque avrebbe potuto farcela se arrivava qualche ora prima ma sarebbe diventato un rapace a metà, vivo certo… ma non avrebbe avuto più la possibilità di volare e sarebbe rimasto per la vita in una voliera. La natura ha voluto così e così noi l’accettiamo.
Grazie agli amici della LIPU che con amore e dedizione tra 1000 difficoltà gestiscono questo centro curando migliaia di animali selvatici che continuamente arrivano al centro. Noi come WWF daremo sempre il nostro contributo affinché questo centro rimanga un punto fermo dell’ambientalismo siciliano.
Grazie per l’attenzione a chi ha letto questo articolo e grazie a chi vorrà darci una mano affinché tanti Nevino possano essere più fortunati.”