Un viaggio che ha cambiato la storia. Anche se già prima di lui altri navigatori avevano toccato il suolo di quella che oggi è l’America, è proprio il viaggio di Colombo ad essere passato alla storia come epocale e come inizio di quella nuova era che dal Medioevo portava l’umanità verso l’Età Moderna.
Cristoforo Colombo, salpato dal porto di Palos, in Spagna, il 3 agosto 1492, raggiunse quella che ribattezzò come isola di San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno, dopo un viaggio difficile e superato solo grazie alla sua fiducia nei propri calcoli, risultati poi sbagliati. Ma i problemi, quelli veri, si presentarono lungo il tragitto di ritorno.
Sia il navigatore che la sua truppa erano stanchi, denutriti e molto provati dalle fatiche dell’esplorazione; inoltre, di tre caravelle che erano all’inizio del viaggio, ne erano rimaste solo due, che non versavano in buone condizioni. I successi di Colombo e dei suoi uomini, dunque, vennero quasi inficiati da ciò che accadde durante il viaggio di ritorno: il proibitivo clima invernale danneggiò le due caravelle superstiti e molta documentazione prodotta durante la permanenza nelle Americhe andò perduta per sempre. Gli scopritori del Nuovo Mondo riuscirono dunque a tornare a casa con una grande fatica e quasi ‘per miracolo’. Attraccarono sempre nel porto di Palos dal quale erano partiti: era il 15 marzo 1493. Vennero accolti con feste, celebrazioni e onori: avevano appena scritto la storia e di lì a poco il loro faticoso viaggio avrebbe cambiato le sorti dell’umanità.
Colombo, spinto da più parti, decise di ripartire per il nuovo continente che aveva appena scoperto, anche perché aveva lasciato ben 39 membri del proprio equipaggio in America, con la promessa che sarebbe tornato a recuperarli. I viaggi successivi, però, non portarono grandi frutti e dunque l’esploratore genovese morì in povertà, nel 1506.