Da una nota di Coldiretti emergerebbe che le temperature insolitamente alte di febbraio stanno preoccupando gli agricoltori piemontesi a causa della siccità.
“Sul Po sembra piena estate” ma ciò che preoccupa di più è quanto si sta verificando nel Lago Maggiore, dove “mancano almeno 100 milioni di metri cubi di acqua” rispetto allo stesso periodo degli anni passati.
“La situazione e’ sicuramente preoccupante – spiegano il presidente Roberto Moncalvo e il delegato confederale Bruno Rivarossa – perché le riserve idriche sono necessarie per i prossimi mesi, quando le colture ne avranno bisogno per crescere. Il timore e’ che, dopo queste temperature elevate, possa tornare il freddo: a risentirne potrebbero essere la vite, le pesche e le albicocche“.
“L’andamento anomalo di quest’anno – proseguono Moncalvo e Rivarossa – conferma purtroppo l’esistenza di cambiamenti climatici in corso, con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, rapido passaggio dal maltempo alla siccità. Per questo l’agricoltura piemontese non può fare a meno di assicurare le proprie produzioni agricole, adottando un’adeguata azione di gestione del rischio“.