Batteri resistenti, Italia maglia nera: un terzo delle infezioni di tutta Europa si registra nel nostro Paese

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In Italia sono mezzo milione ogni anno le persone che contraggono un’infezione in ambito ospedaliero e la maggior parte di queste è dovuta a germi resistenti agli antibiotici come Klebsiella o Stafilococco.
Per dare un impulso agli obiettivi del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (PNCAR) voluto dal ministero della Salute, parte “SPiNCAR” (supporto al Piano nazionale di contrasto antibiotico-resistenza), il sistema operativo del Servizio sanitario nazionale che punta a stabilire gli standard di sicurezza per tutte le strutture sanitarie.

Il progetto che prenderà il via oggi, in occasione di un convegno all’Istituto Superiore di Sanità (ISS), avrà anche il compito di coordinare una piattaforma informatica nella quale saranno inseriti i risultati sull’applicazione degli standard che permetterà di capire sia lo stato attuale sia i progressi del programma.

Secondo i dati della Rete AR-ISS pubblicati oggi, un terzo delle infezioni legate alla resistenza agli antibiotici di tutta Europa avviene in Italia, con importanti differenze regionali, proprio le differenze che il Piano mirerà a ridurre.

Anche se si registra una lieve diminuzione dell’antibiotico-resistenza per quanto riguarda lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) sia per la penicillina che per la eritromicina merito della vaccinazione antipneumococcica nei bambini, resta invece invariato rispetto all’anno precedente il numero di infezioni dovute a Klebsiellapneumoniae multiresistente, che si attesta su circa 2.000 casi annuali.

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