Inquietanti risvolti si scoprono dalle indiscrezioni lasciate trapelare dagli inquirenti: il crollo della diga di residui minerali che ha provocato, lo scorso 25 gennaio a Brumadinho nello Stato brasiliano di Minas Gerais, 197 morti e 111 dispersi, a quanto pare “non e’ stato un incidente”: ne sono convinti gli inquirenti responsabili dell’inchiesta sulla tragedia. “Le indagini condotte fino a questo momento dimostrano che non si è trattato di un incidente“, ha affermato ieri sera il pubblico ministero, William Coelho, al programma televisivo ‘Fantastico‘ della Rede Globo. A quanto pare in base alle 59 deposizioni raccolte finora, tra testimoni e indagati, la procura è convinta che il disastro poteva essere evitato. il commissario Bruno Cabral ha affermato che “Già dal 2017 ci sono prove che l’azienda fosse a conoscenza di indizi di rottura della barriera“. Secondo gli investigatori, una volta saputo dei rischi la compagnia Vale, invece di prendere contromisure immediate e corrette, ha puntato su altri metodi per calcolare la stabilità della diga in maniera tale da posticipare i lavori di messa in sicurezza.
Brasile: il crollo della diga di Brumadinho non è stato accidentale
MeteoWeb