Clima, l’esperto: “Non c’è nessuna emergenza, periodo eccezionalmente stabile. I seguaci di Greta sono tutti gretini”

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Il Professor Franco Battaglia, docente di chimica fisica all’Università di Modena, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

In riferimento all’emergenza climatica Battaglia ha spiegato: “Già 20 anni fa scrivevo che questa storia del riscaldamento globale è una colossale ‘Gretinata’ –ha affermato Battaglia-. Greta non c’entra, è la piccola Greta, minorenne sfruttata da maggiorenni, i suoi seguaci si chiamano gretini. Vent’anni fa si diceva che non c’era più tempo per salvare il pianeta, che restavano solo 5-6 anni. Nel 2007 Al Gore, vicepresidente degli Usa nonché premio Nobel per la pace, disse: il Polo Nord tra 7 anni sarà completamente sciolto. Siamo nel 2019 e il Polo Nord è ancora lì. Qualche errore l’hanno commesso questi qui 20 anni fa. D’altra parte 70 anni fa quelli del club di Roma dicevano che nel 2000 non ci sarebbe stata più una goccia di petrolio. Se uno va a guardare nel passato, questi hanno sbagliato di brutto. Questo non vuol dire che siccome si sono sbagliati una volta e due volte, sbaglieranno sempre. Questo non lo posso dire perché sono uomo di scienza e dunque non posso fare questa conclusione. Tuttavia, è vero che è in atto un riscaldamento del pianeta e noi ne stiamo godendo, non soffrendo. C’è un fatto inconfutabile: questo riscaldamento è cominciato intorno al 1650, quando si era al minimo della piccola era glaciale, quindi dal 1650 ad oggi le temperature sono salite. Che cosa ha fatto salire le temperature nei 300 anni successivi quando le attività umane erano assenti? A questa domanda non ha mai risposto nessuno. Visto che questi gretini non hanno saputo dare una risposta, a qualcuno è venuto in mente di dire che non è vero che nel 1650 c’era la piccola era glaciale, cosa che invece è certificata anche da dipinti che ritraggono il Tamigi ghiacciato o pattinatori che pattinavano sulla laguna di Venezia. Circa 700 anni prima ci fu l’apice del cosiddetto periodo caldo medievale, quando le temperature erano di un paio di gradi superiori a quelle di oggi. Quindi per circa 500-600 anni le temperature sono passate dal massimo del periodo caldo medievale al minimo della piccola era glaciale, con una variazione media globale di circa 5 gradi. Ora, negli ultimi 150 anni la temperatura è aumentata mediamente di 0,8 gradi. In un sistema come il nostro pianeta che ha variazioni di 100 gradi, una variazione di 0,8 gradi significa una sola cosa: stiamo vivendo un periodo di clima straordinariamente stabile, al di là di ogni aspettativa. Quindi non esiste alcuna emergenza climatica. Non c’è nessuno scienziato serio che affermi queste cose. In Italia lo scienziato che viene presentato nelle varie trasmissioni è un tale Luca Mercalli, laureato non si sa bene se in geografia o in agraria, che di scienza non si è mai occupato e che viene considerato esperto di clima. Questo ha fondato una società di meteorologia di cui è unico socio e si è nominato presidente. Perché è stato sostenuto? Perché si devono vendere nel mondo e in particolare in Italia impianti di energia alternativa, in particolare fotovoltaici ed eolici. Questi impianti sono un fallimento perché non sono adatti alla produzione di energia elettrica, per l’uso che ne facciamo. Siccome questi oggetti sono un colossale fallimento ma sono molto costosi, è stata trovata una scusa per giustificare la loro necessità e ci si è inventati il cambiamento climatico. Questo è quello che ha fatto l’ex ministro Pecoraro Scanio che nel 2007 ha portato l’Italia da zero watt di fotovoltaico a 20giga watt. L’Italia si è impegnata con 200 miliardi sul fotovoltaico e questi 200 miliardi vengono sottratti dalle nostre bollette elettriche, che sono le più elevate al mondo. L’unico Paese al mondo che supera l’Italia sul fotovoltaico è la Germania, ma la Germania produce metà della sua energia elettrica dal carbone, un quarto dal nucleare, un altro 20% da gas, un 5% da idroelettrico e se fai le somme vedi qual è la percentuale rimasta per eolico e fotovoltaico. La Germania ha installato turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, anche se gli danno pochissimo in termini di energia elettrica, perché è essa stessa a produrli. Così la Germania si fa vedere bella, dopodiché vende queste sole ad altri Paesi, ad esempio a noi”.

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