“Oltre 375mila cittadini europei hanno chiesto alla Commissione Europea (CE) di difendere l’importante legislazione comunitaria sulle acque, facendo della consultazione pubblica su questa Direttiva, conclusasi lunedì 11 marzo, una delle più partecipate nella storia dell’Unione Europea. Dalla consultazione emerge chiaramente che la Direttiva Acque è fondamentale per assicurare che siano tutelati i fiumi, i laghi e le zone umide d’Europa e per riportarli in buona salute“: le Coalizioni europea e italiana #ProtectWater, che hanno promosso la mobilitazione dei cittadini ottenendo questo importante risultato, “chiedono a questo punto che la Direttiva sia pienamente applicata a cominciare dall’Italia. Nel nostro Paese la campagna coordinata dal WWF riunisce oltre 20 Associazioni.”
La Coalizione #ProtectWater ricorda che “in Italia la situazione delle acque dolci è grave e l’inadeguata applicazione della Direttiva è testimoniata dal solo il 43% dei 7.494 fiumi che avrebbero raggiunto un “buono stato ecologico”, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), mentre il 41% è ben al di sotto dell’obiettivo di qualità e un 16% non è stato nemmeno classificato. Per i 347 laghi invece la situazione è ancora più grave visto che appena il 20% è “in regola” con la normativa europea.”
I responsabili delle associazioni aderenti alla Coalizione per #ProtectWater dichiarano: “375.386 cittadini europei dicono forte e chiaro ai loro governi di non mettere le mani sulla Direttiva Acque e a tutti i decisori politici ed economici di prendere sul serio i risultati della consultazione appena conclusa. Con il 60% delle acque europee in stato critico, è necessaria un’azione immediata degli Stati Membri dell’Unione Europea. I Paesi europei si sono impegnati sin dal 2000 con la Direttiva Acque a mettere fine alla distruzione di fiumi, laghi, zone umide, ma in questi circa 20 anni hanno passato la maggior parte del tempo a disattendere questo impegno. Questa inerzia deve finire e invece di cambiare la Direttiva è bene che si tenga conto di quanto indicato chiaramente dai cittadini europei”.
A questo punto la Coalizione chiede che “l’Italia garantisca subito il pieno rispetto della direttiva comunitaria creando le condizioni per superare le procedure istruttorie Eu Pilot per violazione del diritto comunitario nei confronti del nostro Paese, rispettivamente: per l’indiscriminato sfruttamento delle acque a scopo idroelettrico e per la non corretta applicazione della Direttiva Quadro Acque. Il nostro paese dovrebbe quindi investire nella rinaturazione dei corsi d’acqua, garantire il deflusso ecologico, ripristinare la continuità dei corsi d’acqua, rimuovendo ostacoli, rendere più sostenibile le modalità di manutenzione, attuare le norme che chiedono di lasciare dove possibile più spazio ai fiumi, per ridurre il rischio di alluvioni evitando ulteriori infrastrutture.”