Ancora permangono diversi dubbi sul disastro aereo dell’Ethiopian Airlines in cui sono morte 157 persone accaduto lo scorso 10 marzo, che forse non troveranno mai un risposta certa: intanto si scandagliano tutti gli aspetti delle procedure effettuate in volo.
Dalla scatola nera emerge che il sistema di stabilizzazione in volo progettato per evitare lo stallo dell’aereo in dotazione ai Boeing 737 MAX – che fu chiamato in causa per lo schianto del volo della Ethiopian Airlines – fu attivato poco prima che l’aereo perdesse quota e si schiantasse, ed oggi a riportarlo è il Wall Street Journal.
Ma queste rimangono ancora conclusioni preliminari, basate sull’analisi delle scatole nere del Boeing, che sono state formulate ieri nel corso di una riunione di alto livello dell’agenzia federale dell’aviazione americana (FAA), secondo il quotidiano che cita persone al corrente delle discussioni. Di fatti secondo le fonti, le conclusioni possono ancora essere riviste.
In attesa del rapporto preliminare dalle autorità Etiopi – che devono presentare il loro entro metà aprile – il ministro dei Trasporti dell’Etiopia, Dagmawit Moges, ha già parlato di “palesi similitudini” tra lo schianto del volo 302 dell’Ethiopian Airlines e quello di un altro 737 MAX in Indonesia, il volo 610 della Lion Air a ottobre, incidenti che sommati hanno provocato la morte di 346 persone.