Il 51enne alpinista bergamasco Simone Moro raggiunto dal Times ha commentando la tragica spedizione sul Nanga Parbat di Daniele Nardi e Tom Ballard dicendo che “il compagno di scalata di Tom Ballard era ossessionato dalla montagna assassina dopo aver fallito quattro volte. Scalare lo Sperone Mummery e’ come giocare alla roulette russa“.
I due risultano dispersi dal 24 febbraio scorso. La ‘montagna assassina‘, ‘the killer mountain’, è proprio il Nanga Parbat, che con i suoi 8.125 metri non è solo la nona vetta più alta della terra ma anche la seconda montagna più pericolosa sopra gli 8000 metri dopo l’Annapurna. “Un alpinista pakistano che doveva salire con Nardi e Ballard si e’ tirato fuori alcune settimane prima sostenendo che non voleva morire – ha aggiunto Moro -. Quando ho saputo che erano dispersi ho subito temuto il peggio“. Tra Moro e Nardi c’e’ un precedente: nel 2016, sempre sul Nanga Parbat, l’alpinista di Latina venne “scaricato” nel corso dell’ascensione proprio da Simone Moro.