Un’estranea una volta salutò Boo James su un autobus, senza che lei si allarmasse più di tanto. Solo successivamente scoprì che si trattava di sua madre.
Potrebbe sembrare assurdo non riuscire a riconoscere il volto delle persone che conosci, a maggior ragione quelle dei tuoi cari, della tua famiglia, di tua madre. Ma è proprio così la vita di Boo James, la donna Inglese della cittadina di Loughor nel Galles affetta da una rara malattia la “face blindness” anche nota come prosopagnosia per la quale diagnosi sono occorsi degli anni.
La donna che ha rilasciato un intervista alla BBC online, racconta di aver pensato per anni di essere “di un altro pianeta“. “E’ immensamente stressante ed emotivamente sconvolgente sedersi e fermarsi a pensare” a questa cosa, “quindi cerco di non farlo – dice -. Può essere estenuante fisicamente ed emotivamente trascorrere una giornata in pubblico chiedendosi continuamente se avresti dovuto rivolgere la parola a qualcuno“.
La rara condizione della prosopagnosia è un deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere i tratti di insieme dei volti delle persone. Boo James racconta di un’infanzia piena di esperienze traumatiche con coetanei e insegnanti che lei non riconosceva. E tutt’oggi, a 51 anni, la donna fa fatica a riconoscere famigliari e vecchi amici, e cerca di aiutarsi con la tecnologia.
Fortunatamente è in partenza uno studio per aiutare questi pazienti: il team della Swansea University è alla ricerca di persone proprio come lei o che nel corso del tempo hanno avuto difficoltà a riconoscere le facce e dopo aver accertato se effettivamente di tratta di casi dovuti a prosopagnosia, aiutarli attraverso un programma di riabilitazione.