Domani l’Earth Hour: senza azioni si rischia di tornare al clima di 15-17 milioni di anni fa

Domani 30 Marzo l'Earth Hour, l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione planetaria sul tema dei cambiamenti climatici
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Sabato 30 marzo alle 20:30, in tutto il mondo tantissimi luoghi, dai monumenti più famosi alle abitazioni di privati cittadini, spegneranno le luci e centinaia di milioni di persone parteciperanno alla grande ola di spegnimenti di Earth Hour, l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione planetaria sul tema dei cambiamenti climatici.

VERSO “HOTHOUSE” EARTH . Mentre i dati sul cambiamento climatico in atto continuano ad aggravarsi diventa totalmente insostenibile la mancata reazione per decarbonizzare con urgenza le nostre economie. La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è arrivata nel 2018 a 408 ppm (parti per milione di volume), in molte giornate di questi primi mesi del 2019 sono giunte o hanno persino sorpassato le 410 ppm (nel 1750 all’inizio della Rivoluzione Industriale era di 277 ppm), il 2018 è stato il quarto anno più caldo a livello globale (da quando esistono le registrazioni scientificamente attendibili dal 1880) e le emissioni totali di anidride carbonica hanno continuato a crescere raggiungendo più di 41 miliardi di tonnellate.

Se non cambiamo rotta alle nostre economie e ai nostri stili di vita potremo raggiungere lo stato dell’“Hothouse Earth” come è stata definita da autorevoli scienziati [1] .

earth hour 2019Dall’analisi dei paleoclimi, (ossia tutte le conoscenze sin qui raccolte sui climi dei periodi geologici del passato) emerge che i dati climatici attuali, proseguendo nell’inazione,  potrebbero condurre, ad una  situazione complessiva della nostra Terra simile a quella verificatasi verso la metà del periodo del Miocene, risalente a 15-17 milioni di anni fa, quando la concentrazione di CO2 nell’atmosfera arrivavano persino a valori superiori alle 400 ppm raggiungendo le 500 ppm, le temperature medie della superficie terrestre erano superiori di 4°C – 5°C rispetto a quelle che si sono registrate nel nostro periodo preindustriale e il livello dei mari era superiore di 10-60 metri rispetto alla situazione attuale: ma il fatto più rilevante su cui riflettere è che sulla superficie della Terra, in quel periodo, non vi era nessuna forma di Ominide che si aggirasse tra gli ambienti del pianeta di allora.

“Come mai prima d’ora la natura si trova in un momento di drammatico declino. Dai dati dell’Unep dal 1970 a oggi il consumo di risorse naturali è più che triplicato, mentre gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti: gli ultimi quattro anni sono stati i quattro anni più caldi mai registrati (WMO). È sempre più urgente un’azione globale di conservazione del capitale naturale che non può prescindere da un cambiamento culturale dei nostri stili di vita, dei nostri sistemi produttivi e dei nostri modelli di consumi”. Dichiara, la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Per questa ragione abbiamo scelto Matera, capitale europea della cultura, per il nostro evento centrale. Nella lotta ai cambiamenti climatici molto spesso i cittadini sono più avanti dei governi che continuano a rinviare azioni che sono quanto mai urgenti: quello che fa ben sperare, però, è la mobilitazione dei giovani che in tutto il mondo, a milioni, stanno chiedendo agli adulti di oggi di non rubare loro il futuro”.

Dalla Torre Eiffel all’Opera House di Sydney, dall’Empire State Building di New York al Burj Khalifa a Dubai . Saranno oltre 160 i Paesi che parteciperanno e migliaia i luoghi iconici che spegneranno le loro luci come gesto simbolico per salvare il pianeta, ma anche per aumentare la consapevolezza sull’importanza della natura e incoraggiare individui, imprese e governi in tutto il mondo a trovare le soluzioni necessarie per costruire un futuro sano e sostenibile per tutti.

In Italia l’evento centrale, realizzato in collaborazione con il comune di Matera, sarà nella capitale europea della cultura 2019, dove avverrà lo spegnimento simbolico, dalle 20,30 alle 21,30,  di uno dei luoghi più suggestivi della Città dei Sassi, l’area di San Pietro Caveoso e della Rupe dell’Idris, con una prima esibizione dal vivo aperta a tutti del pianista Danilo Rea che accompagnerà la proiezione di immagini di natura e satellitari in collaborazione con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), che renderanno ancora più unico questo inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del pianeta. Il programma proseguirà poi alle 21:00 con l’Earth Hour Concert presso il Conservatorio di Musica E.R. Duni di Matera con la partecipazione speciale del pianista Danilo Rea.

LaPresse/Xinhua

Spegnimenti principali. Tutte le luci esterne dei palazzi delle principali istituzioni nazionali saranno spente: quelle del Quirinale, di Palazzo Madama, di Palazzo Montecitorio, di Palazzo Chigi. 400 i Comuni che hanno aderito all’Ora della Terra 2019, con lo spegnimento di monumenti, palazzi o luoghi simbolo. 47 organizzazioni aggregate WWF e 10 Oasi hanno in programma circa 100 eventi e iniziative. Ecco gli spegnimenti principali: A Milano si spegne il castello Sforzesco, con iniziative organizzate da WWF Young, a Roma il Colosseo, la Basilica e il colonnato di San Pietro; a Napoli si spegneranno le luci del Maschio angioino, di Castel dell ’ Ovo e del Municipio, a Torino la Mole Antonelliana, a Verona l ’ Arena, a Bari si spegneranno i 197 lampioni storici del lungomare , a Reggio Calabria il santuario della Collina degli Angeli, a Venezia le luci principali di Piazza San Marco, a Palermo il teatro Massimo, a Isernia la Fontana Fraterna.  E ancora: A Modena luci spente per il Palazzo comunale e Piazza grande, a Como il Duomo, l’Arena del Teatro e la Torre del Baradello, mentre all’Isola del Giglio si spengono le luci dell’Antico Borgo di giglio Castello. Luci spente anche a Pistoia (Piazza del Duomo), Parma (residenza municipale e palazzo del governatore), a Padova (Municipio), mentre ad Avezzano si spegne l’illuminazione esterna del castello, a Lecce la porta san Biagio, a Forlì piazza Saffi. Anche a Bracciano (Roma) si spengono le luci del Castello Orsini-Odescalchi.

Due spegnimenti particolari in Umbria e Piemonte: a Terni sarà interessato l’obelisco  “ Lancio di luce ”  dello scultore Arnaldo Pomodoro, mentre a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, il Comune spegne il Complesso Monumentale del Sacro Monte, Patrimonio Unesco.

Riconoscimenti. All’iniziativa Earth Hour 2019 è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica e sono stati concessi i Patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI. Anche le scuole saranno coinvolte, grazie a uno specifico Protocollo d’intesa siglato da WWF e MIUR.

Earth Hour 2019 è il più grande movimento per l’ambiente a livello mondiale, con oltre 160 Paesi che partecipano per invitare all’azione sulle questioni ambientali più importanti da affrontare. L’Ecuador, ad esempio, sta spingendo per una legge che abolisca l’uso della plastica nella capitale Quito, mentre la Finlandia sfiderà oltre un quarto della popolazione del paese a seguire una dieta più equilibrata. Il Kenya pianterà un miliardo di alberi entro il 2030 per ripristinare la copertura forestale e l’Indonesia sta incoraggiando 5 milioni di giovani ad adottare uno stile di vita più green.

“Da una parte abbiamo la responsabilità morale di vivere in armonia con la natura, dall’altra la natura è di vitale importanza per la vita quotidiana di tutti. Dalla natura dipende il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, e molto altro ancora, ma stiamo spingendo il pianeta al limite e la natura è gravemente minacciata”. Ha dichiarato Marco Lambertini, direttore generale del WWF Internazionale, che aggiunge: “Earth Hour 2019 è una grande opportunità per dare il via a un movimento inarrestabile per la tutela dell’ambiente e per contribuire a garantire un impegno internazionale per fermare e invertire la perdita di biodiversità: serve un New Deal per la natura e le persone, che sia ambizioso come l’accordo globale sul clima”.

Il WWF è partner nella Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, nella creazione di connect2earth.org, piattaforma dove persone, imprese e organizzazioni possono trovare strumenti per spingere i governi ad agire. Chi vorrà far sentire la propria voce per il pianeta potrà partecipare alla petizione Voice for the Planet , che chiede ai leader mondiali di creare un New Deal per la natura e le persone. La petizione sarà presentata alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica del 2020.

Negli ultimi dieci Earth Hour ha ispirato milioni di persone a sostenere e partecipare a iniziative per la tutela dell’ambiente e del clima, contribuendo a guidare le politica sul clima, la consapevolezza e l’azione a livello mondiale. Fra le cose più importanti, questa mobilitazione ha contribuito a creare 3,5 milioni di ettari di aree marine protette in Argentina e 2.700 ettari di foresta in Uganda, ha permesso di vietare i materiali plastici nelle Galapagos dal 2014, di piantare 17 milioni di alberi in Kazakistan, di illuminare case con energia solare in India e nelle Filippine e di promuovere nuove leggi per la protezione dei mari e delle foreste in Russia. Proprio l’anno scorso, poi, la Polinesia francese si è mossa per proteggere 5 milioni di chilometri quadrati dei suoi mari al fine di preservare gli ecosistemi oceanici.

L’importanza dell’educazione ambientale. Il valore educativo della natura oggi viene letto alla luce della consapevolezza dell’aggravarsi dei problemi ambientali. Il concetto del rapporto tra uomo e natura orientato alla cura dell’ambiente e non al suo “dominio” è di grande attualità, così come l’urgenza di educare i bambini fin da piccoli a creare un’alleanza con il Pianeta. Ma come fare per amare qualcosa che non si conosce? Il paradosso a cui assistiamo è che i giovani, che potrebbero aspirare a guidare la difesa della natura, hanno sempre meno a che fare con essa.

LaPresse/Xinhua

In questo contesto si inserisce la collaborazione del WWF con il mondo della scuola, con programmi educativi e materiali didattici che ogni anno vengono messi a disposizione dei docenti per l’attività in classe. Proprio in occasione dell’Ora della Terra, ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Matera sarà dedicato uno speciale evento con laboratori didattici e attività di sensibilizzazione organizzate dal WWF, che si svolgeranno nella mattina di sabato 30 marzo all’interno della scuola. Un’occasione per coinvolgere i ragazzi attraverso attività ispirate al progetto educativo digitale “Mi curo di te” del WWF: il gesto di ognuno per il Pianeta di tutti”, realizzato grazie al supporto di Sofidel, azienda nota soprattutto per il marchio Regina. Sofidel, da oltre 10 anni, collabora con WWF supportando direttamente alcuni progetti di conservazione e iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico. “Mi Curo di Te” è il principale esempio di questa comune volontà, rivolto ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado: si concentra su 3 grandi tematiche quali acqua, clima e foreste e attraverso lezioni didattiche mira a favorire l’adozione di comportamenti virtuosi per il Pianeta. A oggi sono 9mila le classi che hanno aderito.

Non solo Sofidel, main partner dell’Ora della Terra per l’appuntamento di Matera, ma anche altre Aziende Partner di WWF hanno deciso di aderire alla mobilitazione globale: Auchan Retail Italia, Eurojersey, I Provenzali, Maxi Zoo, UniCredit, Unilever e Wind Tre partecipano infatti con spegnimenti, con attività di sensibilizzazione rivolte ai propri dipendenti e azioni dedicate ai clienti sul tema del cambiamento climatico.

Tutti possono fare la differenza nella protezione della natura e inizia proprio qui, proprio ora con Earth Hour 2019. Visitando il earthhour.org per gli eventi internazionali e oradellaterra.org l’ola di buio che vuole illuminare il futuro del Pianeta

[1] Steffen W. et al., 2018, Trajectories of the Earth System in the Anthropocene, Proceedings National Academy of Sciences, 33; 8252-8259)

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