Oggi, 20 marzo, scatta ufficialmente l’Equinozio di Primavera, il momento che segna l’inizio della Primavera astronomica nell’emisfero settentrionale. Il termine “equinozio” deriva dalle parole latine “aequus” (uguale) e “nox” (notte) e per questo è opinione comune quella secondo cui il giorno e la notte abbiano la stessa durata (12 ore) nella giornata dell’Equinozio di Primavera (e anche in quello d’Autunno), ma non è proprio così. In questo articolo spiegheremo perché giorno e notte hanno una durata quasi uguale, ma non identica, e per farlo partiremo dalla definizione di equinozio.
Cos’è un equinozio?
La Terra completa una rotazione intorno al suo asse ogni 24 ore circa. Il tempo che il nostro pianeta impiega per compiere un’orbita intorno al sole è di circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Ma la Terra oscilla anche intorno al suo asse, compiendo una rotazione completa ogni 26.000 anni (precessione assiale). La Terra è inclinata con un’angolazione di circa 23,4° verso il polo celeste, un punto del cielo. Quando la Terra compie la sua orbita annuale, un emisfero è rivolto al sole più dell’altro e quindi ha l’estate. In qualsiasi giorno dell’anno, l’asse terrestre ha una certa inclinazione da o verso il sole. Tuttavia, gli equinozi segnano l’esatto momento, che si verifica due volte all’anno, in cui l’asse terrestre è perpendicolare ai raggi del sole.
La latitudine determina la lunghezza del giorno
Anche se giorno e notte non hanno esattamente la stessa lunghezza nel giorno dell’equinozio, ci sono date in cui giorno e notte sono entrambi molto vicini alle 12 ore. Tuttavia, queste date dipendono dalla latitudine e possono variare di diverse settimane da un luogo all’altro.
Più di 12 ore
All’Equatore, il giorno e la notte hanno più o meno la stessa lunghezza tutto l’anno, ma il giorno apparirà sempre un po’ più lungo di 12 ore, a causa dei motivi seguenti. Nei giorni degli equinozi, il centro geometrico del sole si trova sull’orizzonte per 12 ore e per questo si può pensare che anche la lunghezza del giorno, ossia le ore di luce, sia di 12 ore. Tuttavia, l’alba è definita come il momento in cui il bordo superiore del disco solare diventa visibile sopra l’orizzonte e non quando il centro del sole è visibile. Allo stesso modo, il tramonto è il momento in cui il bordo superiore del sole (e non il suo centro) sparisce sotto l’orizzonte. Il tempo che il sole impiega per sorgere completamente e tramontare completamente, che è di diversi minuti, viene aggiunto al giorno e sottratto alla notte e quindi le ore di giorno dell’equinozio sono un po’ più di 12.
Rifrazione: la luce rimane per un po’
Un’altra ragione per la quale le ore di luce sono superiori a 12 ore nei giorni di un equinozio è il fatto che l’atmosfera terrestre rifrange la luce solare. Questa rifrazione o deviazione della luce fa sì che il bordo superiore del sole sia visibile dalla Terra diversi minuti prima che esso raggiunga effettivamente l’orizzonte. La stessa cosa si verifica al tramonto, quando si può vedere il sole per diversi minuti dopo che è effettivamente sparito sotto l’orizzonte. Questo fa sì che ogni giorno sulla Terra, compresi i giorni degli equinozi, sia almeno 6 minuti più lungo rispetto a come sarebbe senza questa rifrazione. L’entità della rifrazione dipende infine dalla pressione atmosferica e dalla temperatura.