L’Equinozio di Primavera 2019, l’inizio della primavera astronomica, “scatterà” mercoledì 20 Marzo alle 21:58 UTC (22:58 ora italiana).
Comunemente si ritiene che le stagioni comincino sempre il giorno 21 di marzo, giugno, settembre e dicembre, ma in realtà le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra: fino al 2102 l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o il 19.
Nel momento dell’equinozio, il Sole, nel suo moto apparente nel cielo, da Sud verso Nord lungo lo Zodiaco, viene a trovarsi all’incrocio tra equatore celeste ed eclittica, che è la proiezione nel cielo dell’orbita terrestre.
La data non è sempre uguale ma varia tra il 19 e il 21 marzo a causa del calendario: l’introduzione di un giorno ogni 4 anni nell’anno bisestile può far oscillare questa data anche di molte ore, ecco perché per tutto il secolo l’equinozio di primavera si verificherà il giorno 19 e 20 marzo e perché accada di nuovo il 21 marzo bisognerà attendere il 2102.
La Terra, a causa del moto di precessione, per compiere un’orbita completa intorno al Sole ci mette 365 giorni più 6 ore. Gli anni bisestili cercano di correggere questo sfasamento, facendo in modo che l’equinozio di primavera si verifichi sempre tra il 19 e il 21 marzo.
Analogamente ai solstizi, gli equinozi sono considerati convenzionalmente il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra. Il nostro pianeta ruota sul suo asse polare una volta ogni 24 ore, determinando in questo modo la consueta alternanza tra giorno e notte, ma la Terra ruota anche lungo la sua orbita intorno al Sole una volta ogni 365,25 giorni, determinando così il ciclo annuale delle stagioni. Quando questi due movimenti si intersecano, ecco i due equinozi: quello di primavera a marzo, e quello di autunno a settembre. Due volte l’anno, quindi, la nostra Stella attraversa l’equatore celeste, passando dall’emisfero nord a quello sud o viceversa. In entrambi gli equinozi (boreale e australe), il Sole passa a sud del tropico del Cancro e a nord di quello del Capricorno; allo Zenit equatoriale il Sole si trova declinato di 66°33′ su entrambi i tropici e di 23° 27′ su entrambi i circoli polari.
Come noto, la Terra gira su se stessa ed intorno al Sole lungo un’orbita particolare che si sviluppa sul piano dell’eclittica. Se l’asse di rotazione fosse perpendicolare a questo, il giorno e la notte avrebbero sempre la stessa durata in ogni zona del pianeta (ai poli ci sarebbe sempre luce).
L’asse di rotazione della Terra, però, è inclinato rispetto all’orbita di circa 67°, con tutto ciò che ne consegue.
La parola “equinozio” deriva dal latino “equi” e “nox”, da intendersi come “notte uguale al dì”, definizione puramente teorica in quanto gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno ecceda quella della notte. L’equinozio in realtà dura un istante, e non può coincidere con un’intera giornata. Nei momenti degli equinozi, il giorno è sempre un po’ più lungo rispetto alla notte.
Gli equinozi di marzo e settembre sono quindi i due giorni dell’anno nei quali ha inizio la primavera e l’autunno. Si chiama equinozio di primavera o Punto Gamma o nodo ascendente o Punto d’Ariete, il punto d’intersezione tra eclittica ed equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale (cioè il Sole appare salire a nord dell’equatore celeste). Invece, è detto equinozio d’autunno o punto Omega o nodo discendente o primo punto della Libra, il punto di intersezione tra eclittica ed equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero boreale a quello australe (cioè il Sole appare scendere a sud dell’equatore celeste).