Espulsione di massa coronale dal Sole: una tempesta geomagnetica G2 sta per colpire la Terra

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Fuochi d’artificio dalla Regione Attiva AR2736, nonostante il Sole si trovi nella fase di Minimo: i previsori della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno reso noto che è attesa una tempesta geomagnetica classe G2 il 23 Marzo, quando il campo magnetico terrestre verrà colpito da un’espulsione di massa coronale. La nube di particelle è stata prodotta e proiettata in direzione del nostro pianeta dalla macchia solare AR2736: ha generato un flare classe C4, durato almeno un’ora.
Durante le tempeste G2 si possono osservare aurore fino gli Stati settentrionali degli USA.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è una espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Attività solare e minimo solare

L’attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in modo ciclico sulla superficie della nostra stella. Il minimo solare è il periodo di minore attività del Sole nel ciclo solare: durante questo periodo, cala il numero di macchie solari e dei brillamenti, fino a diventare nullo per diversi giorni consecutivi. La data precisa del minimo si ottiene misurando per dodici mesi l’attività delle macchie solari in un periodo di minore attività: l’identificazione precisa della data si rileva sei mesi dopo la data reale del minimo. Il ciclo solare dura circa 11 anni ed oscilla tra i periodi in cui il numero di macchie solari aumenta e il periodo in cui diminuisce.

Al minimo solare si contrappone il massimo solare, durante la quale compaiono sulla fotosfera della nostra stella centinaia di macchie solari.

La fase di minimo solare, tuttavia, non implica totale inattività: in questa fase si formano buchi coronali (regioni che sembrano più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette) estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.

Il Minimo Solare genera inoltre numerosi cambiamenti: ad esempio, le emissioni di estremo ultravioletto diminuiscono, l’atmosfera superiore della Terra si raffredda e collassa. Ciò consente alla spazzatura spaziale di accumularsi attorno al pianeta. Inoltre, l’eliosfera si contrae, portando lo spazio interstellare più vicino alla Terra. I raggi cosmici galattici penetrano nel Sistema Solare interno con relativa facilità: se colpiscono la Terra possono creare problemi ai satelliti e ai sistemi di comunicazione.

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