Fiumi in ebollizione, laghi che possono esplodere, un campo magnetico instabile e illusioni ottiche: il pianeta Terra è molto più strano di quanto si possa immaginare

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La scienza ha fatto enormi progressi nel corso degli ultimi secoli. Abbiamo imparato molto sulla Terra e quello che continuiamo ad apprendere diventa sempre più strano. Per ogni domanda a cui la scienza riesce a dare una risposta, si scopre qualcos’altro che ci ricorda quanto il nostro pianeta sia complicato e strano. Ecco allora alcune peculiarità della Terra di cui potreste non essere a conoscenza e che hanno davvero dell’incredibile.

Il nucleo della Terra contiene un’enorme quantità di oro

L’oro ha un grande valore e non si può negare che l’economia del mondo ruoti intorno ad esso così come al petrolio, il nuovo oro nero che continua a seminare disastri ambientali in giro per il mondo, come alle Isole Salomone dove minaccia il più grande atollo corallino del pianeta. Nonostante sia strano pensare di basare quasi tutto su delle rocce, è ancora più strano pensare quanto oro sia contenuto nel nucleo del pianeta. Se fossimo in qualche modo in grado di estrarre tutto l’oro dal nucleo del pianeta, ricopriremmo la superficie della Terra con uno strato spesso circa 4 metri per una quantità di circa 1,6 milioni di miliardi di tonnellate!

E gli scienziati hanno compreso che è stato un incidente a permetterci di scoprire l’oro in prossimità della superficie. Alla Terra sono serviti 30-40 milioni di anni per il processo che l’ha portata a diventare la roccia solida che conosciamo oggi. Quando era ancora una massa fusa, tutti i metalli che sono attratti dal ferro (come l’oro) sono affondanti nel nucleo. Circa 200 milioni di anni dopo la solidificazione del pianeta, c’è stata una grande pioggia di meteoriti che ha portato oro e altri preziosi metalli sulla superficie del pianeta. Questa parte è quella che abbiamo trovato, mentre la maggior parte delle riserve di oro rimane fuori dalla nostra portata.

Il deserto più arido del mondo si trova in Antartide

dry valleys antartideSi potrebbe facilmente pensare che tra il Sahara o la Valle della Morte ci sia il deserto più arido del mondo ma non è così. Il titolo lo detiene l’area chiamata Dry Valleys, in Antartide, dove non si è verificata alcuna precipitazione in almeno 2 milioni di anni. Nonostante la maggior parte del continente sia coperta da ghiaccio che è spesso più di 4km, queste valli, che in totale coprono 4.000km², sono completamente spoglie. La roccia è stata esposta circa 12 milioni di anni fa, quando un diluvio ha scolpito le valli nella roccia solida con una forza corrispondente più o meno a 13 volte quella del Rio delle Amazzoni. Venti di circa 320km/h hanno eroso la roccia esposta in un paesaggio di valli e crinali e nel corso degli anni hanno conferito loro strani aspetti. Ma queste non sono le uniche cose strane che è possibile trovare lì. Anche se la temperatura non raggiunge quasi mai lo zero, c’è un lago di acqua così salata che non congela mai.

I laghi possono esplodere

Sono chiamate eruzioni limniche e si sono verificate solo due volte nella storia. I laghi particolarmente profondi possono catturare un’enorme quantità di anidride carbonica. Quando si verifica un evento scatenante in prossimità, come un terremoto, questo può provocare una grande esplosione, che passa attraverso le acque del lago ed emette anidride carbonica nell’aria. Poiché l’anidride carbonica è più pesante dell’ossigeno, questo può causare grandi problemi a chiunque si trovi nell’area.

Non si tratta solo di una teoria, è successo davvero nel lago Nyos, in Camerun, il 21 agosto del 1986. Quando il lago è esploso, ha ucciso 1.746 persone e 3.500 animali in una sola notte, la maggior parte dei quali sono morti soffocati nel sonno. Coloro che erano svegli hanno raccontato terrificanti storie dei tentativi di salvare i cari che però erano già morti. L’esplosione ha raggiunto i 90 metri di altezza, emettendo un’onda d’urto di oltre 96km/h di anidride carbonica sull’area, arrivando ad uccidere persone a 25km di distanza. 800 persone vivevano sulle sponde del lago e solo 6 sono riuscite a sopravvivere a quella notte. Coloro che ce l’hanno fatta sono finiti in coma indotto dall’anidride carbonica, hanno subito lesioni cutanee e il senso di colpa del sopravvissuto.

Il lago Kivu, in Ruanda, subisce un’esplosione limnica in media ogni 1.000 anni circa e ora il tempo è già scaduto. L’esplosione sarebbe catastrofica e colpirebbe circa 2 milioni di persone che vivono nella zona circostante. E il lago Monuon, sempre in Camerun, è un altro “lago killer”.

I fiumi possono ribollire

Sembra qualcosa uscito dai libri su antiche leggende e in realtà è ciò che sono le storie sui fiumi in ebollizione. Secondo la leggenda sudamericana, i conquistatori spagnoli alla ricerca di una città perduta si avventurarono nella Foresta Amazzonica. I pochi che ne uscirono vivi raccontarono agli altri cose pazzesche, tra cui un fiume che ribolliva, così caldo da cucinare e uccidere qualsiasi cosa vivente vi cadesse dentro.

Eppure tutto questo è vero e non solo una leggenda. Il geofisico Andres Ruzo lo ha scoperto centinaia e centinaia di anni dopo, interessato dalla possibilità che il fiume su cui suo nonno gli raccontava storie fosse reale, scaldato dai processi interni del pianeta, come le sorgenti termali o un vulcano. Ha scoperto una parte del fiume Shanay-Timpishka lunga 8,8km nell’Amazzonia peruviana che, soprattutto durante la stagione secca, è abbastanza calda da uccidere. Gli sciamani locali lo considerano un posto sacro con proprietà curative. Ruzo ha scoperto che il fenomeno si verifica in maniera naturale: è una zona non vulcanica della foresta che è stata alimentata da energia geotermale in una quantità insolitamente alta. Anche se la maggior parte del fiume è calda, la temperatura fluttua e solo una piccola parte di esso ribolle. Rimane comunque un’eccezionale scoperta.

L’instabilità del campo magnetico della Terra

Ci piace pensare che esistano delle costanti nel nostro mondo, come i concetti di Nord e Sud. Ma purtroppo, non sono così costanti come pensiamo. Su scala geologica, l’inversione dei poli avviene abbastanza frequentemente grazie allo strato fuso del nucleo della Terra. L’agitazione di questo liquido significa che il contenuto di ferro si sposta al punto da essere seguito dal cambiamento dei poli. Circa 800.000 anni fa, il sud era il nord e viceversa e prima di allora, i poli si invertivano ogni 200.000-300.000 anni. Ciò significa che siamo molto in ritardo nell’eventualità di un’inversione dei poli. I reperti fossili sembrano mostrare che nessun evento catastrofico o duraturo coincida con l’inversione dei poli.

Gli scienziati ritengono che quando è imminente un’inversione dei poli, le anormalità nel campo magnetico del pianeta inizino a manifestarsi prima in Africa con la cosiddetta Anomalia del Sud Atlantico. Si può immaginare come una regione in cui il campo magnetico terrestre risulta tre volte più debole rispetto ai poli, che rappresenta un problema anche per i gravi danni che potrebbe provocare al passaggio dei satelliti.

Un vulcano erutta costantemente da almeno 2.000 anni

Lo Stromboli, che si trova a nord della Sicilia, non solo ha eruttato regolarmente negli ultimi 2.000 anni, ma secondo i ricercatori potrebbe aver eruttato per circa 1.000 anni prima ed è così regolare da emettere materiale dalle viscere della Terra ogni 20-30 minuti. Queste eruzioni lanciano in aria pezzi incandescenti di lava fino a centinaia di metri di altezza e le sue eruzioni sono così frequenti da avergli fatto guadagnare il nome di Faro del Mediterraneo. Qualche volta all’anno si verificano esplosioni più grandi e ogni 2-20 anni il vulcano erutta con flussi di lava. Ci sono state diverse occasioni nella storia recente (1919, 1930, 2002-2003) in cui le eruzioni sono state abbastanza forti da causare danni significativi alle proprietà e vittime. L’eruzione del 1930 è stata una delle peggiori: secondo i racconti dei testimoni, non c’erano state allerte o cambiamenti nelle incessanti eruzioni del vulcano prima che la grande esplosione creasse frane e tsunami che hanno spazzato via interi paesi e ucciso almeno 6 persone. Un’eruzione simile può verificarsi in qualsiasi momento.

La Fata Morgana

La Fata Morgana è un’illusione ottica così improbabile che deve il suo nome alla mistica Morgana delle leggende arturiane. Indubbiamente continua a verificarsi da secoli ma le prime vere osservazioni registrate provengono da un prete gesuita che scriveva in Sicilia nella metà del XVII secolo. Padre Domenico Giardina scrisse di testimonianze oculari di un’intera città sospesa nell’aria sopra le acque dello Stretto di Messina. I testimoni poterono vedere le persone camminare, fino alla comparsa di un’onda che sembrò spazzare via tutto. Fortunatamente Giardina era un uomo di scienza tanto quanto lo era di fede e ipotizzò che la vista dovesse avere qualcosa a che fare con una particolare convergenza di condizioni, la riflessione della luce e la presenza di vapore acqueo nell’aria. E non si era sbagliato di molto.

Il fenomeno ha a che fare con il giusto mix di aria fredda e densa, riflessione della luce e curvatura terrestre. Quando queste condizioni si combinano, la luce e l’umidità nell’aria possono riflettere le immagini di cose fuori dal nostro campo visivo e addirittura oltre l’orizzonte. La riflessione “porta” l’immagine nel cielo ed è davvero qualcosa di inquietante. Questo potrebbe spiegare molte delle stranezze che si sarebbero verificate in mare, secondo quanto riportato nei secoli. Inoltre, nel 1891 l’immagine di Toronto apparve sul Lago Erie e al largo di Buffalo in una maniera così dettagliata che i testimoni poterono vedere i singoli edifici della città.

I batteri che possono respirare uranio

I batteri sono gli elementi costitutivi della vita sulla Terra. Il pianeta è letteralmente ricoperto da essi e noi siamo molto lontani da quella che potrebbe essere una conoscenza completa su tutto ciò che li riguarda. La scienza continua a scoprire sempre di più su di essi e i tipi più strani sono i Betaproteobacteria che vivono a circa 2,5km di profondità nel sottosuolo e che si nutrono di uranio. Scoperti per la prima volta in una vecchia miniera di uranio in Colorado, questo ceppo di batteri assorbe un elettrone dalle molecole di uranio ed essenzialmente lo usa per nutrirsi. L’uranio che viene esposto ai batteri è reso inattivo: non si lega a nient’altro e questo significa che potrebbe essere ideale per ripulire interi siti contaminati dalla radioattività. Ancora più strane sono le implicazioni che ne derivano, inclusa l’idea che la vita possa esistere ben oltre i limiti di ciò che era accettato in precedenza. Se ci sono batteri che possono sopravvivere con l’uranio, è possibile che i batteri possano vivere anche in ambienti extraterrestri.

Gli iceberg fanno un suono particolare

Gli iceberg sono veramente strani. Galleggiano per la stessa ragione per la quale il ghiaccio sta a galla nel bicchiere e si formano quando enormi pezzi di ghiaccio di acqua dolce si staccano dai ghiacciai. Ma è quando gli iceberg iniziano a sciogliersi che si verificano le cose più strane. L’acqua dolce che si scioglie rilascia minerali ed organismi che sono rimasti intrappolati nel ghiaccio per migliaia di anni. Avvicinandosi a sufficienza, quando ogni minuscola bolla d’aria esplode si sentirà un crepitio. A questo suono è stato dato il nome di “bergy selzter” perché è un rumore sorprendentemente forte che somiglia a quello di una bevanda gassata appena versata.

Il tempo non è una costante

Un giorno è il tempo impiegato dalla Terra per ruotare sul suo asse e un anno corrisponde al tempo necessario per ruotare intorno al sole. Questo lo sappiamo tutti e infatti la parte più strana è che il tempo non è stato una costante. Moltissimi studi scientifici hanno scoperto che la pressione delle maree oceaniche sta rallentando la rotazione della Terra di 1,7 millisecondi al secolo. Questo significa che il tempo della Terra sta cambiando costantemente, anche se minimamente. La forza che sta causando tutto questo è la stessa che fa rigonfiare un po’ il pianeta intorno all’equatore e implica anche che il modo in cui la terra ruota non è sempre stato lo stesso.

È esattamente quello che gli scienziati hanno scoperto quando hanno analizzato la crescita di coralli nel corso di milioni di anni. Poiché i coralli formano anelli che documentano il ciclo di notte-giorno, sono stati in grado di analizzare la lunghezza di un anno 350 milioni di anni fa. Hanno appreso che all’epoca, servivano 385 giorni per completare il viaggio della Terra intorno al sole e allo stesso tempo un giorno durava leggermente meno di 23 ore. Tornando indietro a 620 milioni di anni fa, il giorno era costituito da 21,9 ore e un anno da 400 giorni. E la tendenza sta continuando: le giornate stanno diventando sempre più lunghe e gli anni sempre più brevi mentre la Terra continua a rallentare.

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