Giornata Mondiale della Meteorologia: ecco perché oggi celebriamo “Il Sole, la Terra e il Meteo”

MeteoWeb

Con la moderna tecnologia, è difficile immaginare il periodo in cui non si sapeva che tempo ci sarebbe stato nelle prossime ore. Invece di avere le previsioni per tutta la prossima settimana a portata di app, bisognava leggere i modelli dei venti per settimane per sapere se era meglio indossare un maglioncino più leggero o continuare ancora con il maglione pesante. Ecco perché il 23 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Meteorologia, nella data che segna l’anniversario della nascita dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), un’organizzazione internazionale che raccoglie i dati provenienti da tutto il mondo per aiutarci a comprendere meglio il meteo e i suoi effetti sulle nostre vite.

Inizialmente l’organizzazione era conosciuta come Organizzazione Meteorologica Internazionale (IMO), istituita nel 1873. Creata con l’approvazione della Convenzione WMO del 23 marzo del 1950, ha cambiato il suo nome, diventando l’attuale WMO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per la meteorologia, il clima e l’atmosfera, l’idrologia e le scienze geofisiche correlate. La prima Giornata Mondiale della Meteorologia è stata celebrata il 23 marzo del 1961 e quest’anno la WMO festeggia il suo 69° compleanno. Ogni anno, la WMO organizza un concorso fotografico e inserisce i vincitori nel suo calendario annuale: le foto mostrano quanto possa essere sorprendente il meteo sulla Terra.

Senza i dati raccolti dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, sarebbe impossibile avere previsioni meteo giornaliere precise. La maggior parte delle persone pianifica l’intera giornata – da come vestirsi a cosa fare – sulla base di ciò che dicono i meteorologi. Un mondo senza previsioni meteo sarebbe sicuramente un mondo con molti picnic rovinati dalla pioggia. Ma la WMO non si occupa solo di meteo: rileva e monitora anche i cambiamenti del clima. Questo include i cambiamenti dei livelli del mare, le fluttuazioni di temperatura e l’aumento dei livelli dei gas serra nell’atmosfera, ossia tutte informazioni fondamentali per la nostra comprensione dei cambiamenti climatici.

Il tema della Giornata Mondiale della Meteorologia 2019 è “Il Sole, la Terra e il Meteo” e riconosce il ruolo fondamentale che la stella più vicina al nostro pianeta svolge su di esso. L’energia che il sole invia verso la Terra è assorbita da tutte le forme di vita esistenti sul pianeta per eseguire le loro funzioni biologiche. Regola anche il clima globale che, a sua volta, influenza le condizioni meteo locali. La stessa energia è assorbita anche dagli oceani, che la trasportano in tutto il pianeta, creando altre condizioni che permettono l’esistenza di diverse forme di vita marina. Il tema di quest’anno calza a pennello anche con il prossimo ciclo dell’attività solare, il ciclo solare 25.

L’attività del sole, influenzata dalla sua natura magnetica, fluttua secondo cicli di 11 anni e influenza le condizioni atmosferiche sulla Terra attraverso i cambiamenti della radiazione solare e improvvise esplosioni di energia solare, conosciuti come flare. L’ultimo si è verificato lo scorso 20 marzo e ha generato una tempesta geomagnetica che dovrebbe colpire la Terra in questo weekend, suscitando grande attesa per le Aurore Boreali che potrebbero essere osservate fino in Scozia e negli stati settentrionali degli USA al confine con il Canada.

Gli ultimi cicli solari avevano mostrato una tendenza all’indebolimento e alcuni scienziati avevano proposto che l’attività avrebbe raggiunto un minimo noto come “Minimo di Maunder”, osservato per l’ultima volta tra il 1645 e il 1715. L’indebolimento dell’attività solare aveva portato all’idea di una possibile mini era glaciale. Le previsioni attuali, invece, ribaltano questa tendenza e sfatano la teoria di una fase di raffreddamento globale.

In questa Giornata Mondiale della Meteorologia, dovremmo tutti riconoscere anche la crescente imprevedibilità del nostro clima e del nostro meteo, in un momento in cui i disastri meteo mortali stanno diventando troppo comuni in tutto il mondo. I disastri naturali possono avere conseguenze devastanti sulle comunità, che sarebbero sicuramente peggiori se non avessimo la possibilità di seguire le tempeste per giorni prima che si abbattano su aree popolate. Il recente ciclone Idai, che ha portato devastazione e diverse centinaia di morti in Mozambico, Zimbabwe e Malawi, colpendo oltre 2 milioni di persone, è solo uno degli ultimi tragici esempi. Gli effetti totali della devastante tempesta non sono ancora noti, ma è possibile che diventi il peggior disastro meteo che abbia mai colpito l’emisfero meridionale.

Giornata Mondiale della Meteorologia: ecco le 12 tendenze più preoccupanti sui cambiamenti climatici

Giornata Mondiale della Meteorologia, il riscaldamento globale dipende dal sole? Il suo impatto sul meteo e sulla Terra

Condividi