L’onda “green” in difesa del clima è iniziata con i cortei di decine di migliaia di giovani in Nuova Zelanda e poco dopo in Australia: i ragazzi hanno abbandonato la scuola per aderire al “Global Strike for Future“, lo sciopero globale degli studenti.
Hanno sfilato in oltre 50 città grandi e piccole dei due Paesi, bloccando il traffico e raccogliendosi davanti ai parlamenti e ai municipi. Molti hanno usato l’umorismo per esprimere il loro messaggio, assegnando voti bassissimi agli sforzi politici in materia di clima, altri hanno esortato i politici, avvertendo che “non vi è un pianeta B“.
“Non vogliamo le vostre speranze, vogliamo che vi uniate a noi“: è l’appello della giovane attivista Greta Thunberg, pubblicato oggi su Faz online. “Questo sciopero viene fatto oggi – da Washington a Mosca, da Tromso a Ivercargill, da Beirut a Gerusalemme, da Shanghai a Mumbai – perche’ i politici ci hanno abbandonato“, ha scritto la giovane su uno dei principali quotidiani tedeschi, insieme al volto tedesco della protesta Luisa Neubauer. “Abbiamo assistito a trattative lunghe anni per accordi sul clima miseri, abbiamo visto imprese a cui e’ stata dato il via libera per scavare la nostra terra, trivellare sotto il nostro suolo e per i loro profitti bruciare il nostro futuro“, scrivono le due Attiviste. “I politici conoscono la verita’ sul cambiamento climatico e ciononostante hanno hanno ceduto il nostro futuro agli approfittatori, il cui desiderio di denaro veloce minaccia la nostra esistenza“.
“Global Strike for Future”, oggi l’evento planetario
L’Italia è tra le nazioni più attive con le sue 109 piazze, insieme a Usa (117) e Germania (141), ma la protesta climatica sarà anche in Svezia, Regno Unito, Australia, Uruguay, Cina, Tanzania, Vanuatu, Cuba e Pakistan.
“Se i paesi della Terra non prenderanno provvedimenti per limitare la diffusione dei gas serra, il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di 1,5 gradi tra appena 11 anni, nel 2030”: questo il monito sull’attuale situazione climatica da parte dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo di controllo tecnico-scientifico delle Nazioni Unite.
L’obiettivo principale del movimento è convincere i leader politici di tutti i Paesi, semplicemente, “ad ascoltare gli scienziati” che hanno lanciato l’allarme sul cambiamento climatico, come ha detto Greta in un suo recente intervento a Bruxelles, e a rispettare gli impegni presi con l’Accordo alla Conferenza Onu sul clima di Parigi del 2015 di mantenere l’aumento della temperatura media dovuto al riscaldamento globale del Pianeta sotto 1,5 gradi centigradi entro questo secolo.
Alla politica, in tutto il mondo, si chiede di agire subito per limitare drasticamente le emissioni a effetto serra, perché ormai non c’è davvero più tempo da perdere. A livello europeo, la pressione dei giovani manifestanti ha un obiettivo diretto nei confronti dei leader dell’Ue, che si riuniranno in un vertice a Bruxelles il 21 e 22 marzo, e che hanno in agenda proprio la lotta al cambiamento climatico, insieme ad altri importanti temi come la Brexit.
Tra i governi dell’UE, Spagna, Danimarca, Svezia, Lussemburgo, Francia e Olanda si sono già dichiarati a favore di un’azione più determinata e ambiziosa per rispettare l’Accordo di Parigi, ma altri Paesi (in particolare quelli dell’Est) non sono dello stesso avviso.
Da cosa nasce il “Global Strike for Future”
Molte associazioni e diversi studenti di Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca, Australia e Italia hanno iniziato a seguire la Thunberg scioperando ogni venerdì: è nato così il movimento internazionale “fridaysforfuture” che ha permesso alla studentessa svedese di parlare alla COP24, nel famoso discorso che ha scosso le coscienze del mondo.
L’esempio di Greta, da timida adolescente a icona dell’attivismo ambientale
“Pensavo di stare seduta per tre settimane e credo che nessuno pensava che ce l’avrei fatta, ma l’ho fatto, ma dopo non ero soddisfatta. Così ho iniziato il #FridaysForFuture e l’ho visto crescere lentamente giorno dopo giorno“, ha dichiarato alla Dpa la giovane.
Greta ha ispirato i giovani a spingere i politici a fare di più per affrontare il problema del climate change e limitare il global warming a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, l’obiettivo più ambizioso fissato nell’Accordo sul clima di Parigi nell’ambito della COP21.
Secondo 3 deputati del Partito della Sinistra Socialista norvegese, la sua iniziativa merita un Nobel per la pace.
Greta ha anche affrontato i leader mondiali al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, e alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite tenutasi lo scorso anno a Katowice, in Polonia.
“Ho ricevuto un enorme sostegno da parte di tutto il movimento ambientalista e da tutti coloro che sono appassionati del clima: non sarebbe stato possibile senza di loro“, ha sottolineato Greta.
All’età di 11 anni Greta soffriva di depressione aggravata dalla presa di coscienza dei cambiamenti climatici e dalla percezione che non sia stato fatto abbastanza per affrontarli: per questo smise di mangiare, ma grazie all’aiuto dei genitori ha imparato a condividere le sue preoccupazioni. Greta e la sua famiglia hanno smesso di mangiare carne e non prendono più l’aereo, una rinuncia importante per la madre Malena Ernman, cantante d’opera.
Greta ha la sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico: alla domanda su come questo influenzi il suo impegno per il clima, lei risponde, “se non avessi avuto l’Asperger, avrei cercato altri percorsi, probabilmente avrei lavorato con altre persone, ma ora non riesco a lavorare molto bene in gruppo. Ecco perché Fridays For Future non è un’organizzazione a livello internazionale ma è un hashtag, un movimento che pone l’accento sulla ricerca: abbiamo gli stessi obiettivi ma parliamo come individui o per diverse organizzazioni in diversi paesi“. “Bisogna cambiare la mentalità, non abbiamo molto tempo. Il cambiamento deve iniziare oggi“.
Dai ghiacci alla CO2, le conseguenze del cambiamenti climatico in atto
Nel dettaglio, ecco i principali effetti:
- Il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato a livello globale (in Italia e in Europa il più caldo da quando si effettuano le registrazioni), con la temperatura media in gennaio più alta di 1,°C rispetto al 1900;
- I gas serra, i principali responsabili dell’aumento delle temperature, sono in costante aumento dal 1900. Per 800.000 anni erano rimasti sotto il livello pre-industriale, ma ora la soglia è stata abbondantemente superata;
- L’aumento delle temperature ha ridotto lo spessore della calotta al Polo Nord dai 3,6 metri del 1975 agli 1,25 attuali. Al Polo Sud la calotta si è ridotta di 1.500 km quadrati tra il 2010 ed il 2016. Secondo alcune stime, in Italia la superficie dei ghiacciai è diminuita del 30% nell’arco degli ultimi 50 anni.
- Secondo alcuni studi pubblicati su Nature a inizio anno, si è potrebbe registrare un aumento del livello del mare tra gli 8 e – nello scenario peggiore – i 41 cm da qui al 2100, a causa dello scioglimento dei ghiacci. Tenendo conto di altre variabili (aumento della temperatura dell’acqua e maggiore afflusso dalla terraferma) la crescita del livello è stimata fra 60 e 90 cm;
- Secondo le Nazioni Unite, nel 2018 sono stati colpiti da terremoti, inondazioni, tsunami o incendi 61,7 milioni di persone, con 10.733 vittime. Lo scorso anno Europa e America hanno registrato un tasso di incendi da record, e, in particolare, la Grecia ha subito l’incendio con il maggior numero di vittime mai verificatosi in Europa. Gli Stati Uniti hanno registrato danni per quasi 75 miliardi di dollari tra incendi e uragani;
- Secondo le Nazioni Unite l’inquinamento atmosferico è la principale causa di malattie e provoca tra 6 e 7 milioni di morti premature con perdite economiche stimate in 5mila milioni di dollari all’anno. Grandi rischi derivano anche dagli inquinanti nell’acqua dolce: le infezioni resistenti ad antimicrobici e antibiotici possono moltiplicarsi e diventare tra le principali cause di morte in tutto il mondo entro il 2050;
- L’impatto sul mondo animale è palese ormai, dall’acidificazione degli oceani con la conseguente morte di coralli e barriere coralline alle migrazioni spinte dai cambiamenti climatici.
Global Strike for Future: l’Italia scende in piazza a tutela dell’ambiente
In Sicilia, ad esempio, i principali sit-in che raduneranno studenti, volontari e ambientalisti sono organizzati a Palermo, Catania, Caltanissetta, Enna, Agrigento, Ragusa, Siracusa, Corleone, Capo d’Orlando e Scicli. A Palermo, alle 9 in piazza Verdi partirà un corteo che si dirigerà al Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. A Catania l’appuntamento è per le 9 alla villa Bellini, mentre a a Caltanissetta alle 17 in piazza Martiri d’Ungheria.
Una grande onda “green” attraverserà anche la Puglia: a Bari il “Fridays for Future” partirà con un corteo da piazza Diaz, alle ore 9, con arrivo in Piazza Libertà. A Barletta e ad Andria gli studenti aderiranno alla iniziativa di Legambiente. A Lecce si parte alle 9 da porta Napoli mentre a Brindisi sono programmate manifestazioni di mattina e di pomeriggio.
Manifestazioni in varie città avranno luogo nelle Marche: ad Ancona, “Friday for future”, scout, scuole superiori e altre realtà associative organizzano un corteo “apartitico” che si raggrupperà davanti al Monumento ai Caduti e proseguirà per le vie della città con interventi finali di ricercatori e docenti universitari. A Pesaro tre cortei di studenti delle scuole superiori convergeranno in piazza del Popolo. Una manifestazione è prevista anche a Urbino. Tantissimi studenti, ricercatori e cittadini della provincia di Macerata hanno aderito a una manifestazione che si terrà a piazza Annessione.
Cortei per le strade cittadine e iniziative accademiche sono previste in Veneto: la manifestazione principale è prevista a Padova, dove dalle 08:30 è previsto il concentramento del corteo che dalla stazione ferroviaria si porterà verso Prato della Valle.
Altre marce sono state annunciate a Treviso e a Montebelluna (Treviso).
“Stop plastic now”, “Climate change is real”, “Save the planet” sono solo alcuni degli slogan che capeggiano negli striscioni che saranno esposti alla manifestazione di Venezia organizzata all’interno della mobilitazione FridayForFuture.
Eventi anche in Toscana: a Firenze la manifestazione partirà alle 9:00 da piazza Santa Croce e terminerà in piazza Santissima Annunziata dove sono in programma gli interventi di studenti delle superiori e universitari. Manifestazione anche a Pisa: l’appuntamento è in piazza XX Settembre da dove si raggiungerà piazza Santa Caterina. A Grosseto saranno circa 1500 i giovani a scendere in piazza: il corteo partirà dalla Cittadella dello studente e si concluderà in piazza Dante.
Anche Genova scenderà in piazza: tantissimi giovani in manifesteranno per chiedere alle politiche mondiali un immediato e concreto impegno per l’emergenza climatica in corso nel nostro pianeta. In particolare, l’iniziativa genovese si svolgerà a partire dalle 09:30 nella centrale piazza De Ferrari.
In Piemonte la principale manifestazione è il corteo degli studenti nel centro di Torino: ritrovo alle 09:30 in piazza Arbarello, tradizionale punto di partenza di tutte le manifestazioni studentesche, poi i manifestanti raggiungeranno la piazza davanti al Municipio per un flash mob. Il corteo si concluderà in piazza Castello, dove è in programma un comizio del climatologo e glaciologo Luca Mercalli. Manifestazione anche ad Asti e ad Alessandria.
Manifestazioni in tutta la Lombardia in occasione dello Sciopero per il Clima, che coinvolgono sia le città capoluogo che i centri minori: a Como studenti e volontari marceranno verso il Comune, con partenza alle 08:30 dal parcheggio Ippocastano e arrivo in piazza Cavour; a Brescia la marcia per il Clima partirà alle 9 da piazzale Arnaldo; a Cremona Legambiente sarà a fianco degli studenti dalle 10 alle 13 alla manifestazione organizzata ai Giardini di piazza Roma; a Pavia il corteo “Insieme contro il cambiamento climatico” partirà alle 9 da piazza del Castello; a Varese il circolo locale organizza un evento di divulgazione sul tema; a Lodi le associazioni ambientaliste si uniscono per una lezione pubblica; a Mantova il circolo Legambiente di Castiglione delle Stiviere organizza un gazebo in piazza San Luigi dalle 9 alle 11:30.
Gli studenti scenderanno in piazza anche in Valle d’Aosta: una manifestazione è prevista nel centro di Aosta con un corteo che partirà alle 09:30 da piazza Arco d’Augusto e con due sit-in in piazza Chanoux e piazza Deffeyes.
L’evento sarà seguito da una diretta radiofonica di 10 ore (dalle 13 alle 23), da Radioimmaginaria, network europeo creato e gestito da adolescenti tra 11 e 17 anni, e collegherà in un’unica trasmissione radio tutte le oltre 50 redazioni in Europa e manifestare insieme ai coetanei questa emergenza planetaria.
In collegamento da Bruxelles, i ragazzi di ogni redazione di Radioimmaginaria avranno uno spazio di 10 minuti ciascuno per descrivere, intervistare e raccontare come si sta svolgendo nelle proprie città, scuole, piazze, lo sciopero mondiale per salvare le sorti dell’umanità. Alla trasmissione radiofonica interverrà anche il Commissario UE alla ricerca e all’innovazione Carlos Moedas.