Quella di Greta Thunberg è una storia affascinate sotto diversi punti di vista: basterebbero la sua giovane età ed il carisma innato, ma a rendere così determinata l’attivista svedese 16enne sarebbe anche il disturbo che la affligge, la sindrome di Asperger.
A far luce su questo è stata proprio lei, nelle sue dichiarazioni allo Young Post, sito web del South China Morning Post, dove ha spiegato che l’impegno che l’ha portata alla guida del movimento giovanile globale contro i cambiamenti climatici nasce anche un po’ dal disturbo di cui è affetta: “Non credo sarebbe stato possibile senza,” dichiara riferendosi alla sindrome di Asperger. “Lavoro e penso in maniera un po’ diversa, mentre era facile per chiunque altro dimenticare questa terribile immagine di un orso polare che muore di fame, mostrataci in classe, io non sarei più in grado di guardarmi allo specchio, se lasciassi perdere“.
Parole intransigenti anche per il proprio Paese: “Sciopererò ogni venerdì finché la Svezia non sarà in linea con l’accordo di Parigi e spero che i bambini di tutto il mondo facciano lo stesso“, ha proseguito, nell’intervista condotta via Skype con il sito web di Hong Kong, regione amministrativa speciale della Cina, che è il primo Paese al mondo per emissioni di gas serra, e da solo contribuisce al 27% delle emissioni a livello globale, secondo le stime del World Resources Institute.
Allo Young Post, Greta ricorda anche la sua esperienza al World Economic Forum di Davos, dove è arrivata in treno dopo un viaggio di 32 ore e durante il quale ha dormito in una tenda, al contrario degli altri partecipanti che hanno viaggiato su jet privati e hanno pernottato in alberghi di lusso: “E’ davvero bello viaggiare in treno. Mi piacerebbe visitare Hong Kong un giorno, prendendo la transiberiana“.