E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Irish Journal of Medical Science un articolo intitolato “Acute multiple sclerosis lesion pathology does not predict subsequent clinical course-a biopsy study” (La patologia delle lesioni acute da sclerosi multipla non predice il successivo decorso clinico: uno studio bioptico).
Secondo alcuni ricercatori irlandesi, la conoscenza del risultato clinico nella demielinizzazione tumefattiva rimane limitata.
Questo studio mirava a caratterizzare la storia naturale della demielinizzazione cerebrale, senza patogeni, dimostrata dalla biopsia in una popolazione irlandese adulta.
Sono stati identificati tutti i pazienti con demielinizzazione comprovata dalla biopsia in un singolo centro di neuropatologia tra il 1999 e il 2017. In ogni caso era disponibile uno standard e almeno una RM di follow-up (media di 3 RM per paziente), insieme a entrambe le presentazioni e i più recenti dettagli clinici, inclusi il livello di disabilità e i farmaci per la malattia.
Su 21 pazienti, le biopsie della sostanza bianca hanno mostrato quanto segue: macrofagi con detriti di mielina, dissociazione mielinica-assonale, astrociti reattivi e linfociti occasionali. Durante un follow-up medio di 8 anni (± 4.4), 17 pazienti hanno sviluppato la SM, confermata sia clinicamente che con la risonanza magnetica, utilizzando i criteri di McDonald del 2010: 11 SM recidivante remittente (RR), 4 secondariamente progressiva e 2 primariamente progressiva. Quattro pazienti hanno avuto una malattia monofasica con regressione della lesione, senza evidenza clinica o radiologica di ulteriori attività patologiche nel follow-up. I pazienti con SM progressiva avevano livelli significativamente più elevati di disabilità fisica rispetto ai pazienti con SM-RR o monofasici.
Secondo gli autori, la demielinizzazione subacuta uniforme della sostanza bianca è associata ad un diverso decorso clinico che va da una malattia monofasica a una SM progressiva, suggerendo che fattori estranei distinti dalla patologia di base influenzano significativamente il decorso clinico nella SM.
Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30771138