Nuova interessante scoperta quella fatta dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dalla Pennsylvania State University, pubblicata sulla rivista Nature: secondo lo studio, in particolari condizioni e poggiate su una superficie trasparente, semplici gocce d’acqua producono colori brillanti senza bisogno di tinte o inchiostri.
L’effetto iridescente è dovuto ad una particolare proprietà degli oggetti che consente di generare colori semplicemente in risposta all’interazione della luce con la loro struttura geometrica. Questa ricerca spiega come si forma questo “colore strutturale” in base alla dimensione e alla curvatura delle goccioline, insieme alla riflessione interna della goccia.
Inizialmente i ricercatori guidati da Amy Goodling della Penn State e Sara Nagelberg del MIT, avevano ipotizzato che si trattasse della stessa proprietà alla base degli arcobaleni, dovuta alla luce del sole riflessa e separata nei vari colori dalle gocce di pioggia, ma durante lo studio si è rivelata qualcosa di molto diverso: nelle gocce poggiate su una superficie, che quindi non hanno la forma di una sfera ma di una semisfera, viene riflesso il 100% della luce.
E’ un fenomeno impossibile nelle gocce perfettamente rotonde, ed è lo stesso che permette alle fibre ottiche di trasportare la luce per chilometri. Infatti lo studio ha dimostrato che quando la luce entra nelle goccioline può prendere tanti percorsi diversi, rimbalzando molte volte prima di uscire. Il colore prodotto dipende proprio dal modo di uscita della luce oltre che dalla dimensione e dalla curvatura della goccia.
I ricercatori hanno quindi elaborato un modello che predice il colore in base alla varie caratteristiche, che potrà essere utilizzato come guida per nuove cartine tornasole o per polveri e inchiostri che cambiano colore nei cosmetici, ma anche per nuove generazioni di display.
“Puoi personalizzare le dimensioni, la morfologia e le condizioni di osservazione di una goccia per creare il colore che desideri.” afferma Mathias Kolle, professore di ingegneria meccanica al MIT
Nel passato i colori avevano origini animali o vegetali, da domani potrebbero essere generati tutti da una singola goccia d’acqua. Niente di più affascinante.