L’era dei Dinosauri torna a bussare alla porta dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore che riporta alla luce un dente fossile di un grande rettile marino, il Pliosauro, vissuto nel Cretaceo.
Si potrebbe definire l’Appennino modenese-reggiano un vero “Jurassic park” in quanto il ritrovamento è avvenuto nel Comune di Baisio in provincia di Reggio Emilia, mentre è di qualche settimana fa la scoperta dell’Ittiosauro a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.
A trovare il dente fossile è stato il signor Luca Bertolaso che lo ha trovato in modo fortuito durante una escursione ai calanchi di Baiso ed ha immediatamente contattato i geologi di Unimore.
Nonostante la piccola dimensione del dente, si tratta di un ritrovamento eccezionale: questo è il secondo dente di pliosauro trovato nell’Appennino settentrionale ed il terzo fossile di un pliosauro del Cretaceo della stessa area. Un dente molto simile a quello di Baiso fu trovato negli anni ‘70 a Castelvecchio di Prignano (MO) ed un omero di pliosauro fu trovato a Zavattarello (PV) nei primi anni ’90.
La conoscenza della località esatta di ritrovamento ha permesso di campionare i sedimenti e, tramite lo studio dei microfossili da parte della dott.ssa Chiara Fioroni del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, di datare con sufficiente precisione il dente di Baiso che risale a circa 90 milioni di anni fa.
Il dente fossile del rettile marino sarà mostrato sabato 9 marzo 2019 alle ore 17.00 presso il Centro Culturale di Casa Toschi a Baiso in provincia di Reggio Emilia in occasione della presentazione del libro “Baiso: ambiente, storia e paesaggio di un territorio appenninico” curato dall’arch. Giuliano Cervi in collaborazione con la dott.ssa Giorgia Campana ed il dott. Cesare Andrea Papazzoni di Unimore ed è stato realizzato nell’ambito di una collaborazione con il Comune di Baiso e del Progetto Europeo MinLand, al quale partecipano anche la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Reggio Emilia.
Cosa erano i Pliosauri?
I pliosauri erano rettili adattati alla vita acquatica, con zampe trasformate in pinne, il corpo corto e schiacciato simile a quello di una tartaruga marina, ma senza il carapace, il collo corto ed una testa grande ed allungata. I loro parenti più stretti, i plesiosauri, avevano invece il collo molto lungo ed una testa piccola e corta. Le rappresentazioni fantasiose del cosiddetto Mostro di Loch Ness lo ritraggono come un plesiosauro. I pliosauri vissero nei mari di tutto il mondo per oltre 130 milioni di anni, da circa 200 a circa 66 milioni di anni fa, e si estinsero contemporaneamente alla famosa estinzione dei dinosauri, alla fine del Cretaceo.