Papa Francesco ai pediatri: “Il lavoro che svolgete rappresenta una vera e propria missione”

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Il lavoro che svolgete rappresenta una vera e propria missione, che coinvolge sia la mente che il cuore e in qualche modo non conosce pause, grazie al vostro essere sempre vicini alle famiglie ed alle loro esigenze, non solo durante la malattia. La vostra professione vi accompagna sempre”. E’ quanto ha affermato ieri Papa Francesco durante un’udienza privata con una delegazione della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). “Ringraziamo il Santo Padre per le sue parole sincere e bellissime – ha commentato il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della FIMP -. Il Pontefice ha colto l’essenza della nostra professione, riconosciuto e sottolineato l’importanza del ruolo che il pediatra di famiglia svolge per l’intera collettività. Condividiamo in pieno inoltre quanto ha detto sull’universalità del sistema delle cure e sull’importanza della promozione della salute tra i più giovani. Lo ringraziamo calorosamente per l’importantissimo riconoscimento che ci ha conferito e per il messaggio che ha voluto dare a tutti”. “Francesco ha lanciato un monito di straordinaria pertinenza – aggiunge ilPresidente FIMP -. Il nostro sistema sanitario deve rimanere inclusivo, accessibile a tutti e soprattutto uniforme su tutto il territorio nazionale. Questi principi sono ancora più validi quando sono connessi alla salvaguardia del benessere di bambini e adolescenti. Come specialisti della salute dei giovanissimi siamo presenti capillarmente in tutta la Penisola e ci troviamo a lavorare in un contesto “minacciato” da richieste di autonomismi. Questi rischierebbero di aumentare le già presenti disuguaglianze in termini di assistenza a tutti i cittadini. Auspichiamo quindi che le parole del Santo Padre siano ascoltate”. Nel suo discorso Francesco ha sottolineato anche l’importanza del “rapporto costante” del pediatra di famiglia con i genitori e con i bambini. “E’ una peculiarità del nostro lavoro e rappresentiamo un esempio virtuoso che contraddistingue il nostro sistema sanitario da quello di altri Paesi europei – conclude Biasci -. Siamo gli unici che incontrano regolarmente i giovani e le loro famiglie. Abbiamo un rapporto fiduciario importante e possiamo quindi intervenire per correggere comportamenti scorretti o fornire indicazioni sulla salute. Questo ruolo imprescindibile deve essere maggiormente valorizzato”.

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