Ricerca ed Unione Europea: Italia al 6° posto per numero di finanziamenti concessi

La classifica dei finanziamenti concessi dall'UE ai paesi membri vede al comando Regno Unito, Germania e Francia ma l'Italia risale di due posizioni
MeteoWeb

La ricerca gioca sempre un ruolo importante nella crescita di un Paese, in questo campo l’Italia è 6° con 14 progetti nella classifica dei finanziamenti concessi dalla UE agli Stati membri e 4° per il numero di ricercatori premiati compresi i 23 che lavorano all’estero.
Dalle energie rinnovabili a come proteggere l’orologio biologico in Europa: sono 222 i progetti di Ricerca che si sono aggiudicati i 540 milioni di euro stanziati dal Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC).

Questa classifica vede in cima Regno Unito, Germania e Francia. Secondo il Consiglio europeo della Ricerca i finanziamenti permetteranno di creare 2000 nuovi posti di lavoro fra ricercatori, dottorandi e altri membri dei gruppi di Ricerca. Quest’anno i ricercatori premiati sono di 29 nazionalità e svolgeranno i loro studi nelle università e centri di Ricerca di 20 paesi.

Leggermente più alta, rispetto all’anno scorso (17%), la quota delle ricercatrici donne (19%) premiate. A guidare la classifica dei paesi con il più alto numero di progetti finanziati, ci sono Regno Unito (47), Germania (32), Francia (31), cui seguono Olanda (23), Svizzera (18) e poi l’Italia, che rispetto al 2018 sale di due posizioni. Differenziando per nazionalità la Gran Bretagna è sempre prima con 37 ricercatori, seguita da Germania (33), Olanda (24), Italia (23) e Francia (20).

Soddisfazione voglia di crescere dal presidente dell’ERC, Jean-Pierre Bourguignon che rileva come con questo bando “altri 222 ricercatori di tutta Europa saranno in una posizione eccellente per fare scoperte e grandi progressi scientifici“. Se il “budget fosse stato più alto – osserva – si sarebbero potute sostenere più idee brillanti. Spero che per il prossimo programma quadro europeo di Ricerca Horizon Europe ciò sia possibile, perché c’è ancora molto da fare“.

Condividi