Cittadini italiani ancora poco ‘digitali‘ in sanità. Tre su 10 non si sentono in grado di utilizzare questi strumenti, soprattutto fra i più anziani. Un problema che emerge anche nei rapporti con il medico. Lo indicano dati dell’Osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano, presentati oggi al convegno ‘Gestione del paziente cronico nell’era della digitalizzazione’ che si è svolto a Roma su iniziativa di Fondazione Roche.
Secondo i dati, per quanto riguarda la comunicazione col proprio medico ben 7 italiani su 10 preferiscono incontrarlo di persona. Fra coloro che si servono di strumenti digitali, la maggior parte utilizza l’email (15%), poi vengono gli Sms (13%) e infine WhatsApp (12%). Fra i medici che non fanno uso di questi strumenti, uno su 2 teme che si possano creare incomprensioni con i pazienti ed è diffusa la preoccupazione che l’utilizzo di questi strumenti possa aumentare il carico di lavoro del medico e che possa comportare rischi legati a un mancato rispetto della normativa sulla privacy.
“L’utilizzo di strumenti digitali per comunicare con i propri pazienti – spiega Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’Osservatorio – è un segnale positivo di come i medici stiano acquisendo consapevolezza sull’importanza del digitale, che consente di rendere più veloce ed efficace lo scambio di informazioni. Si parla tuttavia di strumenti basilari, che spesso non necessitano di formazione specifica né di un cambiamento profondo a livello culturale. E’ importante, invece, che i medici siano sempre più attenti alla propria formazione rispetto alle competenze digitali necessarie allo sviluppo di nuovi progetti di innovazione digitale utili a migliorare i processi e i servizi sanitari“.
Sanità: italiani poco digitali, il 30% non si sente in grado di usare le tecnologie
I dati dell'Osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano sono stati presentati oggi
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