SpaceX ce l’ha fatta. Per la prima volta una capsula privata progettata per il trasporto di astronauti ha agganciato la Stazione Spaziale. Il docking della Crew Dragon con la Iss è avvenuto il 3 marzo alle 11:50, ora italiana. La manovra di rendez-vous – ricorda Global Science – è stata del tutto automatica e non ha avuto bisogno del braccio robotico che solitamente cattura le altre navette cargo. Ora la capsula resterà agganciata alla Iss fino al ritorno, che prevede uno splashdown nell’oceano, previsto per il pomeriggio dell’8 marzo.
Se tutto andrà per il meglio, a luglio partirà Demo 2, la prima missione con equipaggio a bordo. Crew Dragon era partita dalla piattaforma di lancio di Cape Canaveral a bordo del vettore Falcon 9, sabato 2 marzo, quando in Italia erano le 8.49 del mattino. Dopo aver raggiunto l’orbita provvisoria, circa 10 minuti dopo il lancio, la capsula ha acceso i suoi propulsori per inserirsi nell’orbita definitiva diretta verso la Iss. Demo-1 questo il nome della missione, non ha trasportato astronauti a bordo ma ha avuto un passeggero d’eccezione, il manichino Ripley dal nome della celebre protagonista della saga Alien.
Insieme a Ripley c’erano anche oltre oltre 180 chili di rifornimenti ed esperimenti. Ripley, grazie ai suoi sensori, ha fornito informazioni cruciali sulle sollecitazioni che gli astronauti dovranno subire al momento del lancio. Crew Dragon Crew Dragon fa parte insieme alla Cst-100 Starliner di Boeing del Crew Commercial Program un programma Nasa che ha l’obiettivo di restituire agli Stati uniti l’autonomia nel trasporto degli astronauti sulla ISS.