Elaborata dal chimico russo Dmitrij Ivanoviè Mendeleev, la Tavola degli elementi compie 150 anni (il 6 marzo) quest’anno, per l’occasione proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Tavola Periodica“.
Dmitrij Mendeleev si accorse che le proprietà degli elementi variano in modo regolare (quindi periodico) in base al crescere del numero atomico (cioè al numero dei protoni presenti nel nucleo) e alla disposizione degli elettroni negli orbitali.
Gli elementi sono organizzati, secondo un modello logico, sulla base delle loro proprietà fisiche e chimiche in 18 gruppi (le linee verticali) e 7 periodi (le linee orizzontali), ulteriormente divisi in 8 blocchi, ciascuno dei quali è composto da elementi accomunati da determinate caratteristiche.
La Tavola è una rete immateriale in continua crescita: molti, come alcuni metalli, sono noti fin dall’antichità e Mendeleev li posizionò nella sua tabella, mentre di altri intuì l’esistenza e lasciò uno spazio vuoto. Nuovi elementi continuano ad essere scoperti e, quindi, aggiunti alla tavola (gli ultimi quatto elementi sono stati aggiunti nel novembre 2016).
Cosa c’è dietro ai nomi degli elementi
A volte gli elementi richiamano l’astronomia, come nel caso dell’elio (dal greco helios “sole”) o il selenio (dal greco selene ”luna”), l’uranio, il plutonio o il mercurio.
Presente anche la mitologia greca: c’è il titanio, che prende il nome dei sei giganti mitologici figli di Urano e Gea, poi il promezio da Prometeo, che donò il fuoco agli uomini rubandolo a Zeus; il tantalio, da Tantalo, il re della Lidia condannato dagli dei a un atroce supplizio, e il plutonio, da Plutone dio degli inferi.
Non manca la mitologia romana: si cita il cerio, da Cerere, la divinità della terra e della fertilità, l’iridio deriva da Iride, messaggera degli dei e dea dell’arcobaleno, e il mercurio, dal figlio di Giove e il primo pianeta del sistema solare.
Altro elemento di origine nordica è il vanadio, da Vanadis, dea della bellezza, e il torio, dio del tuono.
Ci sono poi elementi che derivano dal Paese di provenienza dei loro scopritori o dal luogo in cui sono nato: ad esempio c’è il darmstazio (da Darmstadt, città sede del centro di ricerca nucleare in cui l’elemento è stato sintetizzato nel 1994); il dubnio (da Dubna, località russa in cui fu prodotto per la prima volta nel 1964); il berkelio da Berkeley; e poi il californio, l’americio, l’europio, il francio, il germanio e il polonio.
Einstein, Fermi, Mendeleev e Rutherford sono presenti per mezzo di einsteinio, fermio, mendeleevio e rutherfordio.
Il nobelio è dedicato al chimico svedese Alfred Bernhard Nobel, il curio ai coniugi Marie Sklodowska Curie e Pierre Curie.