La tubercolosi è ancora attuale anche se il numero è sceso sensibilmente negli ultimi anni: questo quanto emerso dall’ultimo rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) che parla di 30 diagnosi l’ora della malattia in Europa.
Oltre 55 mila i casi che sono stati segnalati nel 2017 in 31 Paesi europei, concentrati soprattutto nella fascia tra i 25 e 44 anni e negli uomini, e il 4,3% in bambini e adolescenti, mentre quelli difficili da trattare e multi-resistenti ai farmaci sono stati 1107, pari al 3,7% del totale e anche se il numero è basso, sono però europei 9 dei 30 paesi che registrano nel mondo il piu’ alto numero di TBC multi-resistente ai farmaci.
Molti Paesi dell’Unione europea e dell’Area economica europea, segnala l’ECDC, hanno problemi a seguire in modo efficace i malati. Se non si agisce rapidamente e in modo deciso, “le forme resistenti ai farmaci aumenteranno in Europa – dichiara Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS) – Credo che l’Europa abbia le capacità per fare da apripista. Abbiamo la scienza e la tecnologia, professionisti competenti e un alto livello di impegno politico a non lasciare indietro nessuno“.
Quello che e’ essenziale è una diagnosi appropriata e veloce, rileva l’ECDC, per iniziare al più presto la terapia e prevenire ulteriori contagi. I dati infatti indicano che poco più della metà dei nuovi casi registrati vengono testati con il test a diagnosi rapida raccomandato dall’OMS.