Una remota comunità tribale è stata in grado di adottare i cambiamenti necessari per emettere emissioni pari a zero: Phayeng, un villaggio del Manipur, nel nord dell’India, i cui abitanti appartengono a una casta registrata come inferiore, è passato dalla condizione di zona arida e abbandonata degli anni ’70 del secolo scorso, ad essere il primo villaggio indiano ad ottenere la certificazione di area a zero emissioni.
La trasformazione frutto della decisione alla fine di quel decennio da 660 capifamiglia: fu allora, scrive il quotidiano Hindustan Times, che i superstiti della zona decisero di riforestare il loro territorio, avendo capito che la scelta dei padri di abbattere completamente i boschi per vendere il legno aveva reso l’area invivibile e malsana, favorendo siccità e caldo intollerabile.
Gli abitanti di Phayeng accettarono l’invito dell’uman kamba, il comitato locale per la protezione delle foreste, e si impegnarono a ripiantare e a curare gli alberi, ottenendo i finanziamenti del National Adaption Fund for Climate Change, un fondo nazionale che sovvenziona progetti per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Phayeng è oggi circondato da tre estese foreste, che coprono un’area di 80 ettari con 93 specie diverse di alberi: la caccia e’ vietata per tutto l’anno, con una sola eccezione per un giorno di festa, quando viene ammessa l’uccisione di un cervo a scopo rituale. Gli estranei alla comunità possono accedere ai boschi con un permesso speciale e viene raccolto soltanto il legname secco. Mentre una squadra di almeno sei guardie controllano l’area ventiquattr’ore su ventiquattro. Molti degli alberi posseggono caratteristiche speciali e sono utilizzati nella medicina tradizionale.
La certificazione appena ottenuta garantirà a Phayeng un ulteriore finanziamento di 100 milioni di rupie circa 1 milione e 250 mila euro già destinati all’installazione di impianti solari, al risanamento degli argini del fiume Maklang, che corre lungo il villaggio, alla realizzazione di un sistema di irrigazione, e alla creazione di una fattoria comunitaria per l’allevamento di polli e maiali.