La capsaicina, ovvero la sostanza che rende i peperoncini piccanti, potrebbe aiutare a rallentare la diffusione del cancro del polmone, una neoplasia che fa registrare ogni anno un alto numero di decessi. Si tratta, dunque, di una possibile arma alternativa per combattere le metastasi, tipiche di questo tipo di tumore, che spesso colpiscono organi vitali come cervello, fegato o ossa. A questa conclusione è giunto uno studio della Marshall University Joan C. Edwards School of Medicine, presentato al meeting annuale dell’American Society for Investigative Pathology, nell’ambito di Experimental Biology 2019.
“Speriamo che un giorno la capsaicina possa essere usata in combinazione con altri chemioterapici per trattare una varieta’ di tumori polmonari”, evidenzia Jamie Friedman, che ha condotto la ricerca. “Tuttavia – prosegue – l’uso clinico della capsaicina richiede il superamento degli spiacevoli effetti collaterali, tra cui irritazione gastrointestinale, crampi allo stomaco e sensazione di bruciore”. I ricercatori stanno ora analizzando altre sostanze per identificarne di simili alla capsaicina, ma meno “pungenti” e che mantengano la stessa attività anti-tumorale e di contrasto al cancro.
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