E’ salito ad almeno 847 morti il bilancio complessivo delle vittime a seguito del ciclone Idai che ha colpito il mese scorso Mozambico, Zimbabwe e Malawi.
Lo rende noto l’ultimo bollettino diramato dalle Nazioni Unite, secondo cui 602 persone sono state confermate decedute nel solo Mozambico, il più colpito dalla calamità, dove si registrano anche 1.641 feriti. In Zimbabwe il bilancio aggiornato delle vittime è di 185 morti e 200 feriti, mentre in Malawi si registrano 60 morti e 672 feriti.
Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (OCHA), il passaggio del ciclone e le sue dirette conseguenze avrebbero colpito circa 1,85 milioni di persone.
Numerosi appelli internazionali di aiuto e raccolta fondi sono pervenuti nelle ultime settimane, come quello del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha lanciato un appello per 122 milioni di dollari per sostenere la sua risposta umanitaria nei prossimi nove mesi a favore dei bambini e delle famiglie devastate dalla tempesta. Nella scorsa settimana le Nazioni Unite hanno inoltre chiesto ai donatori internazionali ulteriori 60 milioni di dollari per aiutare lo Zimbabwe nella risposta all’emergenza causata dal passaggio del ciclone Idai, portando cosi la somma totale a 294 milioni di dollari.
Condizione umanitaria ulteriormente aggravata anche dall’epidemia di colera scoppiata in Mozambico in seguito alle inondazioni provocate dal ciclone. Stando alle ultime stime dell’ONU, il bilancio dell’epidemia sarebbe salito a 2.772 casi e 5 morti. Per contrastare l’epidemia la scorsa settimana l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con le autorità locali, ha avviato una massiccia campagna di vaccinazione nella città di Beira, la più colpita dal ciclone, dove sono arrivate un milione di dosi di vaccini.