Diabete: gli effetti dell’aceto sull’organismo aiutano a controllare i picchi glicemici

C'è un condimento che, se utilizzato in maniera corretta, può aiutare a tenere a bada la glicemia: si tratta dell'aceto
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Un’alimentazione sana è quanto mai necessaria in presenza di diabete o di tendenza alla glicemia alta. Per evitare eccessi di glucosio nel sangue è opportuno preferire alimenti che aiutano a tenere sotto controllo i picchi glicemici. I consigli da parte degli esperti sono diversi, alcuni più noti e altri meno noti, ma hanno tutti un’unico filo conduttore: evitare l’assunzione di una dose eccessiva di zuccheri, dei quali, lo ricordiamo, fanno parte anche i carboidrati. C’è un condimento che, se utilizzato in maniera corretta, può aiutare a tenere a bada a la glicemia: si tratta dell’aceto. 

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università della British Columbia e dell’Università di Oxford, apparso su The Journal of Physiology, l’aceto contiene delle sostanze acide – i chetoni – in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Il diabete di tipo 2, legato a un aumento dei livelli di zucchero nel sangue, può danneggiare vasi sanguigni e organi, oltre che aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e ictus.

La ricerca è stata condotta su 20 persone in buono stato di salute: dopo un digiuno di 10 ore, ad alcuni di loro è stato fatto consumare l’integratore chetononico, ad altri un placebo. Quindi è stato chiesto di consumare una bevanda contenente 75 grammi di zucchero (test standard di tolleranza al glucosio orale). I campioni di sangue hanno mostrato una riduzione del picco di zucchero per le persone che avevano consumato la bevanda chetonica, rispetto al placebo.

I chetoni – spiega Gabriele Riccardi, responsabile di Diabetologia dell’Università Federico II di Napoli – sono sostanze prodotte dal fegato che aumentano quando la quantità di carboidrati nell’alimentazione è molto bassa. In questo studio molto preliminare, vengono somministrati come integratori per capire la risposta della glicemia. La riduzione ottenuta del 15%, pur non essendo eclatante, è positiva. Tuttavia bisogna capire se il beneficio vale anche se usato a lungo nel tempo e su pazienti diabetici”. Alla base del meccanismo, l’effetto acidificante.

Le sostanze acide, come i chetoni, ma anche l’aceto o il lievito madre, – spiega l’esperto della Società Italiana di Diabetologia (SID) – rallentano la digestione dei carboidrati e questo contribuisce a mantenere contenuto l’aumento della glicemia dopo il pasto. Quindi è consigliabile per tutti, soprattutto per chi ha problemi di diabete, accompagnare un piatto di pasta abbondante con un’insalata all’aceto. Per lo stesso motivo meglio preferire il pane fatto con lievito madre a quello con lievito industriale”.

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