La donna “fatta al contrario”: la storia ai confini della medicina, un caso su 50 milioni

Una storia che ha dell'inverosimile quella di Rose Marie Bentley, che nonostante la sua particolarissima condizione medica è vissuta 99 anni
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Ogni persona è fatta a modo suo, le differenze in fondo ci caratterizzano, ma quelle di una donna degli Stati Uniti sono qualcosa che si è scoperto essere più che semplici differenze.

La donna, Rose Marie Bentley, era una delle pochissime persone che nascono con il situs inversus“, una condizione congenita in cui gli organi si formano in posizione speculare rispetto alla normalità, come davanti a uno specchio.

Per 99 anni ha vissuto con gli organi invertiti ma non se ne è mai accorta. A scoprirlo sono stati, per caso, gli studenti di anatomia della Oregon Health and Science University di Portland.

Prima di passare a migliore vita, Rose Marie Bentley, morta a 99 anni per cause naturali, aveva deciso di donare il suo corpo all’università per aiutare la ricerca degli studenti. Stessa decisione intrapresa dal marito. Una grande fortuna per il gruppo di futuri dottori, che hanno potuto esaminare di persona l’anatomia di una persona così rara da trovare.

Credo – ha dichiarato alla CNN il professor Cameron Walker, docente di anatomia all’ateneo di Portland – che le probabilità di trovare un’altra persona come Rose Marie siano una su 50 milioni. Non penso che nessuno di noi dimenticherà quello che abbiamo visto“.

L’arteria di destra del cuore era, in realtà, a sinistra. Lo stomaco, invece che a sinistra, era a destra, mentre il fegato risultava a sinistra. Questo “ribaltamento” degli organi colpisce un bambino ogni ventiduemila: solo tra il 5 e il 13 per cento supera i 5 anni di vita. Finora erano state due le persone che avevano vissuto più a lungo: un ragazzo di 13 anni e un uomo di 73.

Una vita quella della quasi centenaria signora Bentley sempre corsa parallela alla scienza. “Mia madre – ha raccontato la maggiore delle figlie, Patti Helig, 78 anni – sarebbe voluta diventare un’infermiera, ma non ne ha mai avuto la possibilità. Lo ha fatto solo come ausiliaria volontaria durante la seconda guerra mondiale. Era una sopravvissuta al vaiolo, tutte le volte che qualcuno la cercava per farsi raccontare la sua storia, era emozionata“. Il fatto di avere gli organi in posizione opposta non ha mai rappresentato un problema né le ha causato fastidi. Solo al momento di essere operata di appendicite, il chirurgo lasciò una nota per dire che l’appendice non era dove si aspettava di trovarla. Ma la cosa non ebbe seguito.

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