L’indice dei prezzi alimentari della FAO si è mantenuto sostanzialmente stabile nel mese di marzo, poiché il balzo dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è stato compensato dal calo delle quotazioni dei cereali, dell’olio vegetale e dello zucchero, secondo il rapporto mensile l’Indice FAO dei Pezzi Alimentari pubblicato oggi.
L’indice, che monitorizza le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di derrate, ha registrato una media di 167 punti, in calo di due punti rispetto a febbraio e di circa il 3,6% rispetto al livello di marzo dello scorso anno.
La FAO ha anche rilasciato nuove cifre per la produzione mondiale di cereali e per il livello delle scorte, che riflettono i notevoli aggiustamenti verso l’alto seguiti ai risultati del censimento agricolo cinese del 2017.
L’indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è salito del 6,2%, segnando il suo terzo aumento consecutivo, spinto dall’incremento della domanda di burro, formaggio e atte intero in polvere, in previsione di un restringimento previsto delle disponibilità delle esportazioni dall’Oceania.
Anche l’indice dei prezzi delle carni è salito leggermente, dello 0,4% dal mese scorso, sostenuto dalla crescente domanda d’importazioni dalla Cina per carni suine, bovine e avicole.
Al contrario, l’indice dei prezzi dell’olio vegetale è diminuito del 4,4%, a causa della domanda di importazioni di olio di palma, dell’aumento della produzione di soia negli Stati Uniti e dell’accumulo di scorte di colza in Canada.
L’indice dei prezzi dei cereali è sceso del 2,2%, a causa del calo dei prezzi del grano e del mais, che hanno entrambi ampi approvvigionamenti esportabili e prospettive di raccolto favorevoli nei principali paesi produttori. I prezzi internazionali del riso in marzo sono stati moderatamente più solidi.
L’indice dei prezzi dello zucchero è diminuito del 2,1%, con i raccolti nei principali paesi produttori più ampi di quanto precedentemente. Le ultime stime di produzione dell’India indicano un aumento dell’8,0% su base annua nel periodo compreso tra ottobre 2018 e gennaio 2019 e ora si prevede che supererà il Brasile come il più grande produttore mondiale di zucchero.
I mercati mondiali dei cereali rimangono ben equilibrati
Il Bollettino FAO sull’Offerta e Domanda di Cereali, anch’esso pubblicato oggi, ha fatto stime fortemente al rialzo per la produzione, l’utilizzo e le scorte globali di cereali, sulla scia dei nuovi dati provenienti dalla Cina per il periodo 2007-2017.
Incorporando tali revisioni, al momento la stima FAO della produzione cerealicola mondiale per il 2018 è di 2.655 milioni di tonnellate. La nuova cifra è superiore di 46 milioni di tonnellate rispetto alla stima di marzo, ma rappresenta ancora un calo dell’1,8% su base annua.
Le previsioni per l’utilizzo globale di cereali nel 2018/19 sono state portate a 2.683 milioni di tonnellate, con l’utilizzo di frumento destinato a raggiungere il massimo storico di 748 milioni di tonnellate. L’utilizzo mondiale di riso è fissato a 511 milioni di tonnellate e quello di mais a 1.425 milioni di tonnellate.
La nuova stima della FAO per le scorte cerealicole globali per l’anno produttivo che si conclude nel 2019 è stata aumentata di quasi l’11% fino a 849 milioni di tonnellate, riflettendo principalmente le maggiori partecipazioni in Cina. Poiché tali scorte si sono accumulate nel tempo, si prevede che la variazione annuale delle scorte cerealicole diminuirà del 2,9% rispetto ai livelli iniziali, abbassando lo Stock-to- use ratio (il rapporto tra stock finali e utilizzazioni interne), del 2018/19 al 30,7% dal 32,6% del periodo 2017/18.
Si prevede che gli inventari globali di riso raggiungeranno il massimo storico di 181 milioni di tonnellate, riflettendo i cambiamenti della Cina, ma anche le aspettative di un raccolto eccezionale del 2018 in India e un forte ritmo degli appalti pubblici nazionali nel paese.
Si prevede che il commercio mondiale di cereali nel 2018/19 diminuirà del 2,2% rispetto alla stagione precedente fino a un totale di 412 milioni di tonnellate.
Le previsioni della FAO per la produzione mondiale di grano nel 2019 rimangono invariate rispetto allo scorso mese, a 757 milioni di tonnellate, in aumento del 4,0% rispetto al livello del 2018, grazie in gran parte alla maggiore produzione prevista nell’Unione Europea, nella Federazione Russa e in Ucraina.
I nuovi dati del censimento agricolo cinese del 2017
A ottobre, l’Ufficio nazionale di statistica della Cina ha pubblicato revisioni ufficiali alle stime storiche di produzione di grano, mais, riso e molti altri prodotti, ottenuti dal censimento agricolo del paese del 2017, che ha generato dati migliori sull’area coltivata e sui raccolti.
I nuovi dati indicano che la produzione totale di cereali nel corso degli ultimi 11 anni – dal censimento precedente nel 2007 – è di circa 312 milioni di tonnellate in più rispetto a quanto riportato in precedenza. Più dell’80% della revisione riguarda il mais.
L’assenza di corrispondenti revisioni ufficiali sull’utilizzo dei cereali e sui dati sulle scorte della Cina ha rappresentato una sfida, catalizzando una importante revisione dei bilanci dei cereali e delle stime sull’uso dei mangimi effettuata dalla FAO e dal Sistema informativo del mercato agricolo del G20 (AMIS), lavorando a stretto contatto con l’Accademia cinese delle scienze agrarie (CAAS) e esperti di altre agenzie e del settore privato.
Questo esame ha portato la FAO ad aumentare le sue previsioni per l’utilizzo totale di cereali da parte della Cina nel 2018/19 a 194 milioni di tonnellate da 182 milioni di tonnellate. Anche le scorte di riporto del paese sono aumentate di 78 milioni di tonnellate raggiungendo 422 milioni di tonnellate. Il mais fa la parte del leone di questi cambiamenti.
Il complesso processo di creazione di dati coerenti significa che i bilanci della domanda e dell’offerta di cereali in Cina continueranno a essere monitorati da vicino e potrebbero ancora evolvere.