È stato presentato il progetto GEOENVI, nato all’interno dell’Horizon 2020 e volto a realizzare una strategia di pianificazione insieme ai decisori pubblici per fa sì che la geotermia profonda possa avere un ruolo importante nello sviluppo dei sistemi energetici, in linea con i principi della sostenibilità. Ad aprire il convegno Davide Crippa, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico: “La decisione di inserire la geotermia all’interno del decreto Fer2 nasce dalla necessità di rispondere a nuove esigenze, legate alle emissioni, che sono anche alla base del progetto GEOENVI, fondamentale proprio per la capacità di individuare idee prospettiche di abbattimento dei sistemi inquinanti e anche di promozione di nuove tecnologie”. Il Sottosegretario ha poi illustrato le prossime iniziative del Governo in quest’ottica, annunciando una consultazione volta a tracciare delle linee operative e procedure semplificate connesse alle installazioni geotermiche con un occhio anche alla pianificazione ottimale dei rifacimenti di apparati già esistenti. Per quanto riguarda i nuovi impianti, sottolinea invece Crippa, “risulta prioritario realizzare un piano che risponda in maniera equilibrata e puntuale all’abbattimento delle emissioni, puntando alle migliori tecnologie”.
“Lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la decarbonizzazione costituiscono una grande opportunità di crescita economica, di miglioramento ambientale e valorizzazione della filiera italiana, soprattutto nel caso di una tecnologia come la geotermia, elemento di eccellenza per il nostro sistema energetico”, commenta Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura. “L’obiettivo del progetto GEOENVI, ampiamente condiviso da Elettricità Futura, è di implementare questa tecnologia attraverso soluzioni che siano ambientalmente accettabili nonché integrate in maniera armonica con il nostro territorio. La numerosa adesione da parte di partner italiani a questo progetto dimostra la volontà del nostro comparto di realizzare una pianificazione inclusiva che vedrà nel Decreto Fer2 uno strumento efficace”.
Come evidenziato da Philippe Dumas, Segretario Generale EGEC e coordinatore del progetto GEOENVI, “il mercato della geotermia in Europa è in forte sviluppo: la potenza elettrica installata nel 2018 ha infatti superato i 3 GWe (con produzione annuale di oltre 21 TWh), e sono in funzione 300 impianti di teleriscaldamento geotermico e 2 milioni di pompe di calore geotermiche. In Italia, l’energia geotermica rappresenta un settore industriale importante, che coinvolge piccole e grandi imprese, è altamente innovativo ed esporta in tutto il mondo, grazie anche ad un mercato interno storicamente forte e consolidato”.
l tema della ricerca e innovazione nel settore geotermico con particolare riferimento alla minimizzazione dell’impatto ambientale è stato sviluppato da Riccardo Basosi, Rappresentante Italiano Energia in Horizon 2020 e Delegato MIUR per il Piano Strategico Tecnologico EU (SET Plan). Nel suo intervento ha evidenziato l’impegno consistente dell’Italia che partecipa a 12 Progetti sui 18 finanziati dalla Commissione Europea e ne coordina 4 con un tasso di successo e di recupero finanziario del 13,5% del totale per un importo dell’ordine di 20 Milioni di €.
Secondo Loredana Torsello, Responsabile dei progetti internazionali di CoSviG e referente italiano per il SET Plan sul tema della geotermia profonda, uno dei punti di forza del progetto GEOENVI è lo sforzo che i partner di progetto stanno dedicando alla definizione di un percorso metodologico rigoroso e affidabile che possa però diventare strumento accessibile e disponibile per i decisori pubblici, impegnati nel definire iter regolamentativi e autorizzativi che consentano di aspirare ad uno sviluppo della geotermia coerente con i criteri della sostenibilità dello sviluppo dei sistemi energetici e territoriali coinvolti. Da ciò deriverà una forte spinta per gli operatori ad adottare un approccio tecnico-scientifico condiviso a livello europeo per quanto riguarda le metodologie di valutazione. Inoltre, anche i cittadini e le comunità locali, grazie alla condivisione di un approccio metodologico robusto e partecipato per la valutazione degli impatti, potranno attenuare le loro preoccupazioni e contribuire in modo consapevole alla definizione di uno sviluppo della geotermia più coerente con le sensibilità e le vocazioni dei territori coinvolti.
Daniele Fiaschi, Professore associato di Energie Rinnovabili e Sistemi Energetici presso l’Università di Firenze e coordinatore del gruppo italiano nel consorzio interuniversitario CSGI, partner del progetto GEOENVI, ha mostrato l’approccio ai parametri di armonizzazione delle linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale della geotermia profonda, che è tra gli obiettivi primari del progetto. Tra questi, il PES (Primary Energy Saving) consente ad esempio di stimare il ruolo della geotermia nel panorama termoelettrico nazionale e il suo contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dall’uso di combustibili.
La mitigazione degli impatti ambientali è già una realtà in riferimento a numerosi parametri ambientali, come evidenziato da Adele Manzella, Rappresentante del gruppo di lavoro del CNR, partner del progetto e Presidente dell’Unione Geotermica Italiana. L’Italia e la Toscana sono all’avanguardia in questo settore, e GEOENVI descriverà e confronterà le tecnologie disponibili, comprese quelle di monitoraggio, e le modalità per affrontare e minimizzare le criticità, a partire da quanto previsto dalla normativa in vigore nei diversi paesi.
“Enel Green Power ha ereditato e sviluppato questa importante tecnologia che fa parte del patrimonio della storia del nostro Paese”, commenta Carlo Pignoloni, Responsabile energie rinnovabili Italia di Enel Green Power. “Grazie alla continua interazione con le istituzioni stiamo tracciando da anni un percorso di sviluppo sostenibile all’interno della filiera industriale, con soluzioni innovative che favoriscono il riutilizzo del calore e della CO2 per incoraggiare lo sviluppo economico e sociale del territorio, anche in ottica di economia circolare”.
Maria Laura Parisi, Ricercatore presso l’Università di Siena e co-chair nazionale del gruppo di lavoro Energie Rinnovabili e Tecnologie Sostenibili dell’Associazione Italiana LCA, ha infine illustrato gli obiettivi del progetto GEOENVI per la proposta di linee guida per l’uso della metodologia LCA, volta alla valutazione delle prestazioni ambientali dei sistemi geotermici. In questo contesto, sono stati evidenziati gli aspetti metodologici cruciali per la definizione di un approccio standardizzato per il calcolo degli ecoprofili di impianti per la produzione geotermoelettrica.
Le conclusioni della presentazione del progetto sono state affidate a Federica Fratoni, Assessore all’Ambiente, Energia e Difesa del Suolo della Regione Toscana, che nel riconoscere nella geotermia una risorsa strategica, ha sottolineato l’impegno della Regione nel sostenere gli obiettivi di sviluppo energetico in modo sostenibile e carbon neutral.