Come fanno alcuni ricordi a mantenersi nel tempo, e perché alcuni si volatilizzano o ci appaino più sbiaditi di altri? Questa la domanda che si sono posti i del Boston College in uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science.
Quando le persone ricordano il passato, lo fanno con vari gradi di chiarezza. Alcune volte sembra che il ricordo sia sbiadito e che i dettagli siano confusi. Studi precedenti hanno dimostrato che eventi emotivamente significativi, come ad esempio un incidente automobilistico, vengono ricordati in modo più vivido rispetto agli eventi quotidiani.
I ricercatori si sono chiesti come cambiano le caratteristiche visive dei ricordi, man mano che vengono archiviati nella memoria o cancellati. Secondo Ritchey, le persone modificano i ricordi in modo simile a come cambiano le foto quando si usano i filtri.
“Una semplice analogia e’ quello che accade a quando pubblichi una foto su Instagram“ dice Ritchey. “Ti viene chiesto di applicare un filtro che modifichi la luminosità o la saturazione del colore dell’immagine. Nel nostro studio, ci siamo chiesti – continua – se dimenticare è come applicare un filtro all’esperienza passata e se il significato emotivo dell’evento cambierà o meno filtro applicato“.
Durante tre esperimenti di gruppo i partecipanti hanno studiato immagini emotivamente negative e neutre che variavano in termini di qualità visiva, luminosità e saturazione del colore. Successivamente hanno ricostruito le qualità visive di ciascuna immagine. Ebbene, i risultati hanno rivelato che i ricordi vengono evocati in modo visivamente meno vibrante di quanto non fossero codificati, dimostrando un nuovo effetto di sbiadimento della memoria. I soggetti che hanno sperimentato emozioni negative durante la visualizzazione delle immagini avevano più probabilità di ricordare le immagini in modo accurato, ma le emozioni non sembrano aver influenzato lo sbiadimento della memoria.
“Abbiamo scoperto che i ricordi sembrano letteralmente svanire: la gente ha sempre ricordato le scene visive come meno vivaci di quanto non fossero originariamente vissute“, ha detto Cooper. “Ci aspettavamo che i ricordi sarebbero diventati meno precisi dopo un ritardo, ma non ci aspettavamo che ci sarebbe stato questo cambiamento qualitativo nel modo in cui sono stati ricordati“, dice Rose Coope, altra autrice dello studio. L’effetto sbiadimento si è verificato meno per i ricordi che sono stati giudicati soggettivamente più forti.