Il 6 aprile 2019 sarà celebrata in tutto il mondo la “Giornata Mondiale dello Sport”. Per l’occasione, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), sarà in prima fila per ribadire l’importanza di praticare attività fisica per tutte le fasce d’età al fine di conoscere ed armonizzare le proprie funzioni ossee.
L’attività fisica si associa all’allegria e alla gioia di vivere e alla possibilità di dividere esperienze all’interno di un gruppo spronando l’individuo alla volontà di superare i propri limiti. Non è un caso che questa Giornata dedicata allo Sport si festeggi proprio il 6 aprile, data nella quale si inaugurarono i primi Giochi Olimpici dell’Era Moderna ad Atene nel 1896.
Ogni età ha i suoi sport e ogni età trova un beneficio nello sport. “Lo sport ha un ruolo fondamentale nelle varie fasi evolutive della persona, da quella infantile/adolescenziale all’età avanzata – afferma il Professor Francesco Falez, Presidente SIOT -. Da un punto di vista ortopedico il coinvolgimento dell’apparato muscolo scheletrico è fondamentale dal suo sviluppo al suo mantenimento in età avanzata. Noi ortopedici dobbiamo indirizzare i soggetti che sono in accrescimento anche verso uno sviluppo armonico. Man mano che la persona cresce, i benefici dello sport non sono solo osseo-articolari ma anche sistemici: lo sport aumenta le endorfine, accresce lo stato di benessere e migliora tutti gli altri apparati. Nella tarda età diventa fondamentale perché lo scheletro, e ovviamente l’osteoporosi, sono direttamente correlate ad un’attività più o meno intensa. Quindi osteoporosi e sarcopenia, dove c’è una riduzione della qualità del tessuto muscolare, si prevengono proprio facendo attività sportiva. Lo sport è fondamentale e la SIOT sostiene il concetto generale che praticare attività sportiva fa rima con salute e benessere”.
Ma qual è la giusta misura dell’attività sportiva per tutte le fasce d’età?
“In un soggetto adulto – conclude il Presidente SIOT – basta praticare attività fisica due volte a settimana; tre volte a settimana vanno bene per un adolescente, mentre per una persona anziana è sufficiente una volta a settimana”.
La SIOT indica gli sport più adatti per bambini, adulti e anziani.
Per i più piccoli vanno bene il basket, il volley, il nuoto, il calcio, la corsa e la ginnastica: il bambino fa tutto. E fa tutto fondamentalmente perché deve sviluppare il proprio coordinamento motorio. Quindi più fa sport meglio è, anche se bisogna stare attenti a non esagerare. Diverso il caso se il bimbo ha problemi di scoliosi. In questo caso è preferibile indirizzarsi verso sport simmetrici piuttosto che unilaterali: basket e volley sono, ad esempio, da preferire al tennis.
L’adulto, invece, è fondamentalmente legato alla potenza muscolare, quindi al rafforzamento dei propri muscoli: vanno bene la corsa, il tennis e la bicicletta. Per il soggetto adulto è molto importante la preparazione, per non incorrere negli effetti negativi dell’esasperazione dello sport, come tendinopatie o sovraccarichi funzionali.
Nella fase più anziana, infine, sono indicati la ginnastica a corpo libero, le camminate lunghe, il Tai Chi e il Pilates: insomma, tutto ciò che mantiene il coordinamento e il movimento armonico che sollecita lo scheletro e la muscolatura per prevenire osteoporosi e sarcopenia. Attività sportive a basso impatto migliorano, di fatto, la tonicità e l’elasticità muscolare dell’anziano, con conseguente miglioramento delle performance funzionali e importanti ricadute sulla qualità della vita, oltre ad un impatto psicologico e sociale altamente positivo. L’attività sportiva è utile a contrastare lo sviluppo dell’osteoporosi; migliorando tono ed elasticità si può prevenire e ridurre il rischio di fratture per una caduta, si può ridurre il rischio e rallentare l’evoluzione di patologie degenerative quali l’artrosi.
La SIOT si sofferma infine sui casi di trauma sportivo, consigliando di agire con cure appropriate anche alla ripresa rapida dell’attività, sia agonistica che amatoriale. Tutto questo è possibile grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche tali da migliorare le cure e rendere più precoce il ritorno allo sport, cosi come i miglioramenti degli aspetti riabilitativi. Anche le patologie e i traumi da sport negli anziani possono essere trattati con tecnologie e trattamenti chirurgici e non solo, tali da rendere possibile il ritorno ad attività sportive a basso impatto.