Un resoconto che lascia l’amaro, o per meglio dire la cenere, in bocca quello degli incendi che hanno falcidiato il patrimonio boschivo del Piemonte: 341 a partire dall’inizio dell’anno, di cui 143 solo nella provincia di Torino.
Il danno ambientale al patrimonio boschivo nazionale è incalcolabile e mette in crisi il delicato ecosistema delle valli torinesi. Elevatissimi i costi a carico della collettività per garantire il dispiegamento di forze che ha visto coinvolti migliaia di uomini e mezzi dei vigili del fuoco e del Corpo dei Volontari AIB, oltre all’indispensabile concorso dei mezzi aerei come Canadair ed elicotteri per centinaia di ore di volo al fine di domare chilometri di fiamme che hanno comunque devastato estese superfici boscate e pascoli.
Solo per citarne alcuni, nei comuni di: Val Della Torre, Givoletto, Cafasse, Valperga, Corio, Giaveno sono andati in fumo centinaia di ettari di bosco. Senza contare il rischio a cui è stata sottoposta la popolazione – in diversi casi si è proceduto all’evacuazione di abitazioni – oltre all’incolumità delle squadre di spegnimento e dei piloti stessi che hanno operato con grande spirito di abnegazione.