La ricostruzione di Notre Dame in 5 anni, promessa da Macron, “in linea teorica si può fare, tenendo conto di risorse e commissari, e anche di una burocrazia che in Francia è più efficiente che da noi; ma resta da considerare che in casi come questo i danni verificati in un primo momento sono sempre inferiori a quelli che emergono dopo“. Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, sulla ricostruzione di Notre Dame. E sulla modalità di messa in sicurezza e di ricostruzione della Cattedrale Zambrano spiega che “naturalmente la pietra se raggiunge temperature elevate ne risente, e poi dobbiamo considerare che vi è stata spruzzata sopra tanta acqua“.
“Non vedo però rischi sull’immediato – continua – e per il futuro ci sono tante tecniche molto innovative per ridare stabilità adeguata alla struttura. Più complessa, ma non impossibile, a mio parere, sarà la ricostruzione con le caratteristiche strutturali, di organizzazione e qualità dei materiali utilizzate in precedenza. Ma si può fare“, aggiunge.
Per Zambrano, riguardo alle ipotesi sullo scoppio dell’incendio: “Quanto avvenuto in Francia non deve accadere, ma purtroppo può accadere. I ponteggi installati sono strutture provvisorie, in cui i quadri elettrici spesso non sono incanalati e quindi basta un colpo di vento o altro per far scoppiare una scintilla. E, se consideriamo che spesso le travi montate sui ponteggi sono di legno, si comprendono i rischi. Questa sarebbe una spiegazione logica di quanto avvenuto“. “Possiamo però dire – conclude Zambrano – che in Italia con il d. lgs. 81/2008 abbiamo una normativa più stringente in materia di sicurezza antincendio“.
Incendio Notre Dame, ingegnere italiano: “In teoria in 5 anni si può ricostruire”
Incendio Notre Dame, ingegnere italiano: "I danni verificati in un primo momento sono sempre inferiori a quelli che emergono dopo"
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