La cattedrale di Notre-Dame andata a fuoco nella giornata di lunedì non era assicurata: lo rivelano i media francesi, spiegando che lo Stato è assicuratore di se stesso per gli edifici religiosi di cui è proprietario, come la cattedrale. Gran parte dei costi per il restauro della chiesa quindi saranno a carico delle casse pubbliche. “Lo Stato farà quello che serve“, ha detto il ministro della Cultura, Franck Riester. Ma a venire in aiuto alla ricostruzione del simbolo francese è già in atto una colletta privata.
“Questa mattina eravamo vicini a 900 milioni. Penso che supereremo il miliardo nel corso della giornata“.
Questo è quanto ha reso noto al microfono di Jean-Jacques Bourdin su Rmc da Stéphane Bern, giornalista e promotore del Loto du Patrimoine, sulle donazioni per la ricostruzione della cattedrale di Notre Dame de Paris, devastata dall’incendio.
“Vedo, dai diversi risultati che le fondazioni mi inviano di mezz’ora di mezz’ora, che la cifra si alza“, ha esclamato il divulgatore tv, spiegando che questo incendio “suscita molte emozioni“. “Certo, si sono menzionate le grandi fortune francesi. Ma le persone fanno con i loro mezzi. Ieri ho incontrato bambine che hanno dato 5 euro, i loro risparmi, la loro paghetta. La cosa mi ha colpito“, ha dichiarato Bern che ha anche ricordato che “il mondo intero è al nostro capezzale.Il mondo intero è in lutto per Notre Dame de Paris. Dagli Stati Uniti, dal Brasile, mi chiamano persone provenienti da tutto il mondo. Donano spontaneamente. E al di là delle polemiche, a loro non importa se sia esente da imposte o meno. Sai, ai filantropi non importa se riceveranno un certificato Cerfa per tassarli. Stanno soffrendo“.