Incendio Notre Dame, Renzo Piano: gli incidenti sui cantieri “non sono fatalità”, per la ricostruzione “non serviranno decenni”

L'architetto Renzo Piano parla della ricostruzione di Notre-Dame, a seguito dell'incendio che ha devastato la Cattedrale lunedì scorso
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In una intervista al Corriere della Sera, l’architetto Renzo Piano parla della ricostruzione di NotreDame, a seguito dell’incendio che ha devastato la Cattedrale lunedì scorso: “Non serviranno decenni“, “mi è difficile fare una valutazione, ci saranno accertamenti. Ma dobbiamo ricordare che sembrava la fine del mondo e invece per fortuna la volta di pietra è crollata solo parzialmente dove c’è il transetto, dove era appostata la cuspide. L’incendio ha bruciato la ‘foresta’. I vigili del fuoco sono stati molto bravi, hanno operato con perizia, i loro getti d’acqua spegnevano le fiamme ma raffreddavano le pietre, questo ha impedito che crollassero“. “Si tratta di ricostruire il tetto, una parte che non è nemmeno visibile, che sta sopra la volta di pietra. Ma non si potranno rimettere 500 tonnellate di rovere e 200 di piombo. Dovrà esserci continuità stilistica e storica con la struttura preesistente. Ma l’edificio dovrà essere più leggero. Le querce si trovano ancora, anche se non saranno del ‘200 o del ‘300. La Francia è ricca di foreste, usare il legno è un gesto intelligente, anche dal punto di vista ecologico“.
Secondo Piano bisogna “smetterla di parlare di fatalità, perché gli incidenti sui cantieri non sono fatalità, si possono evitare. Quello che è successo a Notre-Dame è una cosa drammatica nei confronti di un grandissimo monumento che ha un fortissimo valore simbolico, non solo religioso. Non ci sono state vittime umane, ma è pur sempre una cosa drammatica e le tragedie si possono evitare“.

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