Lunedì 8 aprile, a Londra, verrà lanciata per la prima volta al mondo la zona a emissioni ultra basse (Ultra Low Emission Zone, ULEZ), che rappresenta lo standard di emissioni dei veicoli più severo adottato da qualsiasi città: tale iniziativa costituisce un modello da cui trarre ispirazione anche per molte altre città a livello internazionale, come Milano e Parigi.
Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato: “Complimenti al Sindaco di Londra, Sadiq Khan, per aver introdotto a Londra la Ultra Low Emission Zone. All’inizio di quest’anno, Milano ha introdotto la sua zona a basse emissioni, nota come Area B, per evitare che i veicoli più inquinanti circolino sulle nostre strade e inquinino la nostra aria. Non ho dubbi che l’ULEZ porterà aria più pulita, comunità più sane e crescita economica per i cittadini di Londra. In quanto sindaci, stiamo attuando politiche urgenti e trasformative per proteggere le generazione a venire dal tossico inquinamento atmosferico e dai cambiamenti climatici”.
Il Sindaco di Parigi e Presidente di C40 Cities, Anne Hidalgo ha dichiarato: “Bravo Sadiq Khan, per aver realizzato una delle più grandi e complete zone a basse emissioni di qualsiasi città del mondo. L’ULEZ porterà indubbiamente benefici a lungo termine per Londra, migliorando la salute pubblica, stimolando le economie locali e proteggendo tutti i londinesi e in particolare i bambini dagli effetti del tossico inquinamento atmosferico. Sappiamo che politiche coraggiose come l’ULEZ saranno attaccate da coloro che traggono i maggiori benefici dallo status quo dei combustibili fossili. Eppure sono essenziali per realizzare l’ambizione dell’accordo di Parigi e prevenire i catastrofici cambiamenti climatici. I sindaci delle grandi città del mondo sono determinati a creare un futuro sostenibile, prospero e sano per le generazioni a venire”.
La forza trainante del progetto è stato il sindaco di Londra Sadiq Khan, che ha recentemente dichiarato: “L’inquinamento atmosferico è una crisi sanitaria nazionale che sta ostacolando lo sviluppo polmonare dei nostri figli e sta portando a migliaia di morti premature. Per prendere in mano la situazione contro un inquinamento letale, dobbiamo agire con coraggio e liberare la nostra città dai veicoli più inquinanti“.
La zona a emissioni ultra basse (Ultra Low Emission Zone, ULEZ)
La prima fase della ULEZ (24 ore al girono su 7 giorni) copre il centro di Londra – un’area già coperta dalla London Congestion Charge Zone – e sostituisce l’attuale Toxicity Charge, o T-Charge. I veicoli dovranno rispettare le nuove e più severe norme sulle emissioni di gas di scarico o pagare una tassa giornaliera (12,50 sterline per auto, furgoni e motocicli, 100 sterline per autobus, pullman e camion). L’attuale Congestion Charge funzionerà senza variazioni.
Una seconda fase – 18 volte più grande e sarà lanciata nell’ottobre del 2021 – vedrà l’ULEZ espandersi fino alle strade circolari del nord e sud della capitale, coprendo così una parte di Londra molto più grande. La consultazione per l’approvazione dell’ampliamento è stata la più grande mai registrata da Transport for London – l’ente di trasporto del sindaco, con circa il 56% di supporto.
ULEZ viene lanciato in un momento di crisi dovuta all’inquinamento atmosferico a Londra e nel Regno Unito, che è stata collegata a 40.000 morti premature annuali a livello nazionale, di cui 9.000 solo nella capitale. Secondo dati recenti, ogni parte di Londra supera le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla qualità dell’aria per il particolato fine (PM2,5). Si stima che il solo inquinamento dei trasporti costerà al Servizio Sanitario Nazionale 6 miliardi di sterline all’anno, mentre per Londra si parla di 650 milioni di sterline. A Londra il trasporto su strada è il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico, con una quota di circa il 50%, di cui il 40% circa proviene da veicoli diesel.
L’impatto previsto per il progetto
Questi dati non raccontano tutta la storia dell’aria tossica di Londra. I giovani e i più poveri sono colpiti in modo sproporzionato. Ad esempio, circa il 25% di tutti gli istituti scolastici si trovano in aree che violano il limite legale per il biossido di azoto (NO2), mentre coloro che vivono in aree svantaggiate sono, in media, esposti a circa un quarto in più di inquinamento da NO2, ed hanno il doppio delle probabilità di morire per malattie polmonari rispetto a quelli delle aree più ricche. E’ un paradosso, quindi, che i più poveri abbiano meno probabilità di possedere un’auto.
L’espansione dell’ULEZ e gli standard più severi dovrebbero interessare 100.000 automobili, 35.000 furgoni e 3.000 camion al giorno, con una ulteriore riduzione del 28% delle emissioni di NOx e dovrebbero fare in modo che nel 2021 più di 100.000 londinesi non vivano più in aree che superino i limiti legali di qualità dell’aria. Inoltre, entro il 2025, tutte le scuole primarie e secondarie che superano i limiti di NO2 dovrebbero scendere da 435 nel 2013 a zero, secondo una nuova ricerca commissionata dall’ufficio del sindaco. Il rapporto stima, inoltre, che le iniziative del sindaco per la qualità dell’aria ridurranno il divario di esposizione al NO2 del 71%.
L’ULEZ è sostenuta, tra le altre iniziative, da uno schema di rottamazione combinato di 48 milioni di sterline voluto dal sindaco, che aiuterà a rottamare i vecchi furgoni per i proprietari di microimprese della capitale e aiuterà i londinesi a basso reddito a rottamare le vecchie automobili.