Una tartaruga, giunta a riva su un’isola delle Maldive storicamente famosa come area di nidificazione, si è ritrovata a deporre le sue uova nel bel mezzo della pista di un nuovo aeroporto, costruito lì dove prima c’era una spiaggia. In quella che sembra una nuda e cruda illustrazione degli effetti della perdita dell’habitat naturale sulla fauna selvatica, si vede la tartaruga marina verde, una specie inserita nella lista di quelle in via d’estinzione, nel mezzo della pista di 2.200 metri di Maafaru, sull’atollo di Noonu, depositare le sue uova sull’asfalto. La popolazione di queste tartarughe sta diminuendo a causa dei bracconieri che le cacciano per la carne e per le uova.
Le tartarughe marine ritornano sempre nella stessa identica spiaggia in cui sono nate per deporre le loro uova, a volte affrontando epici viaggi di più anni per raggiungere la stessa piccola striscia di sabbia. Nonostante le tristi circostanze e le desolanti foto che vedete in alto nell’articolo e qui a lato, secondo quanto riportato, la tartaruga era in buone condizioni di salute e i residenti l’hanno vista ritornare in mare.
L’atollo di Noonu si trova a circa 185km da Malé, la capitale delle Maldive, un arcipelago a ovest dello Sri Lanka, nell’Oceano Indiano. A 30km da Maafuru si trova la Riserva per la Conservazione delle Tartarughe sulla vicina isola di Naifaru. Negli ultimi 3 anni, Naifaru ospita anche il “Turtle Fest”, un festival per aumentare la consapevolezza sulla conservazione delle tartarughe marine.
Maafaru ha una lunga storia come famoso sito di nidificazione per centinaia di tartarughe, secondo il giornale locale The Edition, che citando le autorità, riferisce che il numero di tartarughe che visitano l’isola non è diminuito dopo la costruzione della pista d’atterraggio dello scorso anno. “Nonostante la costruzione della pista, la frequenza con cui le tartarughe visitano l’isola per scopi di nidificazione non è diminuita”, riporta una fonte del Maafaru Island Council.
L’aeroporto internazionale di Maafaru è ancora incompleto, ma alla fine il progetto permetterà al piccolo atollo di accogliere un totale di 6 jet. Verranno costruiti anche un hotel e un resort. The Edition riporta anche: “Rimane da capire quanto dovrà essere sacrificata la biodiversità delle Maldive per spingere avanti il nostro Paese industrialmente ed economicamente”. Neanche i residenti di Maafaru sono felici della costruzione dell’aeroporto, temendo che l’isola venga privata della sua vegetazione.